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trenoUn destino crudele quello di noi, poveri pendolari Trenord: prostrati dai ritardi, minacciati da risse ed ora anche massacrati da un caldo da collasso. 
Ma è davvero colpa di un fato avverso o ci sono delle responsabilità? 

Come molti di voi, utilizzo il treno per andare al lavoro: la mitica Albairate-Saronno, per quanto mi riguarda Monza-Cesano Maderno.
15 km di passione: sono ormai assuefatta ai ritardi, ai vagoni sporchi da vergogna.
Ho purtroppo assistito ad alterchi tra passeggeri o che vedevano coinvolti controllori diligenti e, per questo, coraggiosi.
Ma adesso sto affrontando una nuova e costante emergenza: il concreto RISCHIO COLLASSO.
Nel viaggio di andata, i vagoni sono celle frigorifere e ognuno provvede come può: capita di vedere scialletti della nonna ricomparire sulle spalle di ragazzine tatuate o pagine di quotidiani sotto le magliette, come ai tempi di Coppi.
Alle cinque della sera, però, il vero dramma, stile Garcia Lorca:  i pochi treni non soppressi viaggiano senza aria condizionata e spesso con finestrini ermeticamente chiusi.
Il ventaglio, le bottigliette d'acqua, l'abbigliamento a cipolla, le parole di conforto dei rari controllori non evitano frequenti malori durante o dopo il viaggio infernale.
Ma Trenord non mette la testa sotto la sabbia e si rivolge ai pendolari, ormai allo stremo, con un dettagliato comunicato stampa, nel quale si legge

 "Il problema dell’aria condizionata è fortemente connesso all’età della flotta.
Oltre la metà della flotta di Trenord -  ha un’età media di 33 anni.
Sulla maggior parte di queste carrozze gli impianti di climatizzazione sono stati installati solo successivamente alla loro entrata in servizio. Con le temperature estreme di questi giorni e dopo turni ininterrotti sotto il sole cocente scatta il blocco del sistema refrigerante".

Poi l'azienda fa appello al cuore - alquanto sofferente - degli utenti:

«Nonostante l’ondata di caldo eccezionale e le soppressioni, l’obiettivo minimo della puntualità (82% medio per il 2015) è ampiamente raggiunto anche nel mese di luglio. Continuiamo a contare sulla professionalità del nostro personale e a confidare nella comprensione dei nostri Clienti, messa a dura prova dal caldo estremo. Per questo esprimiamo loro le nostre scuse e assicuriamo il massimo impegno nell’affrontare un’emergenza che non ha precedenti nella storia recente e che sta mettendo a dura prova i sistemi ferroviari di tutta Europa».

Non penso sia necessario aggiungere altro. Voi che ne pensate?

 

 

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