Il principio che dovrebbe ispirare il partito democratico nell'adottare riforme costituzionali e leggi elettorali dovrebbe essere quello di bilanciare innovazioni che comportino una certa perdita di qualità democratica dell'ordinamento con altre che, per altri aspetti, costituiscano un incremento della democrazia.
Ora, le riforme della legge elettorale e del Senato proposte da Matteo Renzi non mi pare che raggiungano questo obiettivo.
Posto che è necessario per ragioni di governabilità allontanarsi sempre di più da una legge elettorale proporzionale, bisognerebbe porsi il problema di come compensare questa "perdita" di democrazia. Il Senato potrebbe essere eletto con un sistema proporzionale puro in modo da assicurare al paese una camera che ne rispecchi fedelmente l'articolazione politica, pur non intralciando né la governabilità né il processo decisionale.
Va da sé che sarebbe sufficiente un senatore ogni 500.000 cittadini e che le indennita' dovrebbero essere radicalmente abbassate (ma quest'ultima decisione richiede solo una volontà politica che non c'è...).
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