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matteo raimondiFra una settimana sarà il 25 Aprile.
Per la prima volta in 75 anni non festeggeremo l’anniversario della Liberazione.

O almeno non lo celebreremo nel modo in cui siamo sempre stati abituati.

Le nostre piazze non si riempiranno di discorsi istituzionali e Milano non si colorerà con il corteo che tutti gli anni dal 1945 sancisce che gli italiani sono stati in grado di sconfiggere l’oppressione nazifascista.

Tuttavia, oggi, alla fine della sesta settimana di distanziamento sociale, penso che il significato di Resistenza possa assumere anche connotazioni diverse.

Ora come allora ci troviamo a combattere.

In maniera differente.

I nostri nonni hanno combattuto per la democrazia, noi ci troviamo a combattere un nemico subdolo, invisibile che ci sottrae la possibilità di stare insieme ai nostri cari e di stringerci in un abbraccio.

Anche oggi siamo chiamati, tutti insieme, a resistere.

Matteo Raimondi - Segretario

 

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