Avrei voluto oggi esprimere ad Allevi e ai suoi compagni di cammino solo un augurio di buona campagna elettorale per un confronto aperto con noi sulle idee e sui contenuti per il bene della città. Leggo però che durante la conferenza stampa il candidato del Centro Destra ci ha bollati come mediocri e immobilisti, quindi credo sia doveroso fare alcune precisazioni.
Considerando l'assenza dei centristi e di Maffè, Allevi pare più il candidato delle Destre che di Centro Destra. Lo si deduce anche dai toni non proprio moderati e dall’unica parola d’ordine del suo abbozzo di programma: “Sicurezza”. Certo un tema importante, ma un po’ riduttivo per uno che aspira a governare una città complessa e poliedrica come Monza.
Non stupisce che alla conferenza stampa abbia dovuto coinvolgere gli “Stati maggiori Regionali dei partiti che lo appoggiano” (Gelmini – Grimoldi – Frassinetti), anche perché gli amici monzesi che si sono comunque onestamente impegnati in questi anni a farci opposizione non sono stati molto considerati. Messa da parte qualunque ipotesi di rinnovamento, il collante è rappresentato dalla nostalgia per la passata amministrazione Mariani, a quanto pare - per loro - modello di buona amministrazione a cui ispirarsi.
Se per Roberto Scanagatti abbiamo coniato lo slogan “un Monzese tra i Monzesi”, per il paladino della destra potremmo dire: “Allevi: un Romano tra i Lumbard”.
Al momento idee di futuro non se ne vedono molte. Lo si capisce anche dal fatto che hanno cercato di appropriarsi dei successi di Villa Reale e Viale Lombardia, portati a termine e inaugurati sotto l'amministrazione Scanagatti, i cui progetti sono stati lanciati dalla giunta Faglia (vedi progetto Carbonara per la Villa Reale e finanziamento del tunnel della SS36) e poi proseguiti con la giunta Mariani.
Roberto Scanagatti ha saputo completare le opere, riuscendo perfino a correggere alcune impostazioni errate, come nel caso della sistemazione del nuovo viale Lombardia. Per non parlare di opere ferme al palo da anni, a cominciare dal Museo Civico.
Nel loro “Amarcord”, si sono ovviamente dimenticati di citare i guai giudiziari conseguenti all'appalto dei rifiuti e la mancata visione progettuale quando hanno lasciato che Letizia Moratti dirottasse la M5 verso il Portello (dove è già arrivata) invece di portarla a Monza.
Se vogliamo parlare di immobilismo poi, basta solo pensare a come è naufragato il loro tentativo di Variante PGT tra litigi e defezioni, mentre la nostra amministrazione di centro sinistra è riuscita ad approvare un nuovo PGT con il voto unito e compatto di tutta la maggioranza.
Di tutto questo e di molto altro ancora, ne riparleremo presto.
Il segretario PD Monza
Alberto Pilotto
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