La vicenda di Via Asiago è nota a tutti e merita delle riflessioni. Da tempo come PD di Monza sosteniamo che alcuni ambienti dell’Ospedale Vecchio S.Gerardo sono la soluzione al problema, perché adeguati a contenere un buon numero di persone e perché in questo frangente bisogna anche avere il coraggio di riutilizzare temporaneamente strutture pubbliche in disuso quali ospedali e caserme.
La Lega, dopo aver cavalcato strumentalmente la situazione dei residenti di via Asiago si oppone alla proposta dimostrando che non è assolutamente interessata a risolvere il problema, anzi lo vuole tenere vivo in particolare nella città di Monza per propri interessi elettorali.
Ora ci si chiede, ma si vuole davvero risolvere questa situazione?
Una situazione che crea tanto disagio ai cittadini che vivono in via Asiago che sono giustamente in difficoltà in un contesto che di sicuro non hanno scelto ma che si sono dovuti adattare ad affrontare nel quotidiano. Un quotidiano che loro stessi mi dicono sempre più complesso e insostenibile a giudicare dalla determinazione con cui sono in continuo contatto con chi pensano possa essere per loro un aiuto. Perché strillare durante una manifestazione e farsi riprendere dalle TV nazionali per ragioni elettorali non risolve il problema, come non lo risolve la sterile polemica di molti, compresi coloro che sono coinvolti nel contesto e che forse perdono di lucidità quando mutuano dei toni aggressivi da cattivi consiglieri. E’ stato più volte ribadito dal Sindaco Scanagatti e rafforzato anche dal messaggio del Sindaco di Milano Sala che è necessario anche usare aree dismesse o inutilizzate come nel nostro caso l’Ospedale Vecchio di Monza. E poiché la gestione dell’Ospedale è una prerogativa della Regione, si vuole, con motivazioni futili, mantenere vivo il disagio senza trovare soluzioni. Noi continueremo a sostenere questa proposta come la migliore alternativa possibile al momento e ci aspettiamo che la Regione motivi il suo rifiuto alla luce dell'emergenza nazionale che l'Italia sta affrontando, spiegandoci quali sono gli elementi che impediscono di adottare temporaneamente questa soluzione che allevierebbe i forti disagi dei cittadini di via Asiago. L’accoglienza diffusa è il modello a cui il Governo Italiano si sta ispirando in questi giorni per gestire l’emergenza. In sostanza la nuova direttiva del Ministero degli Interni indirizzata ai Prefetti indica il tetto massimo di richiedenti Asilo da ospitare in ogni singola città che per Monza è pari a 310 (2,5 richiedenti ogni 1000 abitanti). Al momento a Monza sono già presenti circa 400 richiedenti asilo per cui tale limite è già stato raggiunto, quindi la Prefettura di Monza dovrà dirottare i nuovi arrivi su altri comuni che non hanno ancora attivato l’accoglienza.A nostro avviso lo stesso modello va poi realizzato anche in città evitando grosse concentrazioni in un singolo condominio e utilizzando solo strutture pubbliche o dedicate in caso i numeri superino le 30 persone.Nel frattempo come PD di Monza ci siamo comunque mossi per convincere la cooperativa che gestisce i richiedenti asilo a dimezzarne le presenze in modo da rendere la situazione più equilibrata.
Insieme al Capogruppo Marco Sala e al Presidente della Commissione Servizi Sociali Franco Monteri ho incontrato sia i cittadini di Via Asiago , sia i responsabili della cooperativa.
Anche loro si stanno muovendo alla ricerca di possibili opzioni dove trasferire parte dei richiedenti asilo, ma ovviamente occorrerà convincere anche la Prefettura che ha l’ultima parola sul tema e pare restia ad ogni spostamento. Ci sarebbe poi da parlare della modalità di accoglienza e delle attività da far fare ai richiedenti asilo, ma qui si apre un altro capitolo.
Il segretario PD Monza
Alberto Pilotto
Report