Premesso che il PGT va considerato come uno strumento importante per migliorare la qualità della vita dei cittadini prestando particolare attenzione allo sviluppo e alla centralità dei quartieri come luogo privilegiato per la crescita, l'integrazione e la coesione della comunità, credo sia importante, prima di esprimere una valutazione sul documento in esame, denominato variante al PGT, focalizzare il concetto di visione generale, intesa in questo caso, come un ideale di città, un condensato di sviluppo sociale, culturale ed economico.
Sarebbe riduttivo, sebben legittimato dai fatti, limitarne l'analisi e la discussione esclusivamente sulla valutazione materiale. Per quanto consentitoci, dalle nostra competenza in materia, abbiamo cercato quindi di analizzarne i contenuti valutandoli in base alla loro caratteristica qualitativa e sociale per meglio comprenderne gli effetti e la ricaduta sulla nostra vita di tutti i giorni, focalizzando alcuni obiettivi, già punti fermi del piano di governo della passata amministrazione di centrosinistra che si riconducono in:
- la riqualificazione paesaggistica e ambientale
- la valorizzazione di Monza come città di servizi pubblici e privati
- la promozione del ringiovanimento della città
- l'attuazione di nuovi strumenti di partecipazione alle scelte urbanistiche
- lo sviluppo del policentrismo
Attraverso gli obiettivi espressi in questo documento, deve poter emergere l'impegno e lo sforzo di questa amministrazione comunale tendente ad aumentare il livello di equità sociale, con particolare riguardo alla produzione di migliori condizioni di accesso ai servizi per tutti, controllando i vincoli e l'impiego efficiente delle risorse disponibili, puntando a corrispondere al bisogno di servizi qualificati a molti livelli cominciando dai quartieri.
Nei fatti si evidenzia:
Un utilizzo sconsiderato e inproprio del piano delle regole, come strumento di superamento dei vincoli e dei controlli previsti nel PGT. Questo priva di fatto il cittadino del diritto alla partecipazione e alla condivisione delle scelte di sviluppo della città. Tutto ciò a discapito della qualità dell'edificazione, che prevede l'attuazione di modifiche o interventi di carattere sociale, come lo sono, ad esempio, la creazione di aree verdi e parcheggi.
Lo stravolgimento delle indicazioni del PGT precedente che conteneva e prevedeva, come indirizzo di principio, la volontà di edificare prima su ex aree industriali e aree dismesse da riqualificare (Pii). Concetto questo, espresso in maniera molto precisa anche sul programma elettorale dell'allora candidato sindaco Mariani.
Certo, in questi casi i costi sono molto più alti, ed è fin troppo facile comprendere come, per questa giunta di centrodestra affarista, sia molto difficile pensare ad una politica diversa che non sia semplicemente il raggiungimento di una nobiltà sociale fatta di favoritismi e d'interessi, figli questi di un mal governo del territorio. E così si decide di puntare su zone libere e agricole
dove le spese per l'edilizia sono minori. Risultato: 70/80% di permessi di edificazione concessi in aree libere e solo il 20/30% su aree da riqualificare. Da segnalare, in questo caso, che il consumo di suolo agricolo e pubblico è governato da una Legge Regionale, di cui non vi è la minima traccia in questo documento, che prevede debbano essere necessariamente edificate e realizzate volumetrie, utilizzando la maggior parte di spazi dismessi da riqualificare prima di edificare sul suolo libero.
Lo sviluppo del policentrismo, inteso come qualificazione del ruolo dei quartieri e delle Circoscrizioni ci riconduce sostanzialmente all'impegno, da tutti noi assunto, nel cercare di avvicinare i cittadini alle scelte e alle responsabilità (partecipazione).
L'evidente processo di cementificazione sregolata, senza vincoli e interventi sociali, impoverisce nei fatti il concetto della centralità del quartiere, che prevedeva un alto grado di autosufficienza misurabile in termine di standard necessari alla sopravvivenza fatti di spazi pubblici, servizi, aree verdi e decentramento comunale.
Per quanto riguarda l'implemento dei servizi, tra cui gli asili nido, si ha l'impressione di una semina fatta in modo piuttosto casuale, puntando molto sulla quantità a discapito della qualità. Ne consegue che l'utilizzo, dei vari servizi in città, risulta essere ancora molto difficile per l'utenza più debole.
Molto alto e speculativo è il numero di metri cubi previsti che invaderanno il mercato futuro della nostra città. Città che assorbe il nuovo molto lentamente (mediamente circa 500 all'anno). Va da se che per i prossimi dieci anni il mercato sarà saturo innescando una competizione immobiliare a discapito del valore degli immobili di proprietà delle famiglie monzesi.
Andrebbe chiarito meglio il rapporto tra l'edilizia privata e quella convenzionata. Nella circoscrizione quattro, in luogo dell'evidente approvazione strumentale e politica del documento di variante, vi è stata la richiesta di un aumento di edilizia convenzionata.
Per quanto sopra esposto si ritiene doveroso, parimenti ad una informazione/denuncia ai cittadini, un percorso politico contrario e di ostruzionismo all'approvazione del documento di variante.