La lega lombarda ha imposto al governo (Temonti consenziente) un ulteriore slittamento del pagamento delle multe che l’unione europea ha imposto a tutti quegli allevatori che non hanno pagato le infrazioni per un eccesso di produzione rispetto alle quote latte a noi assegnate dagli accordi europei.
Dopo una richiesta di revisione di tali quote portata avanti dal governo Prodi, si è arrivati, con il governo Berlusconi, ad un allargamento delle quote a favore dei produttori italiani del 6%. In quella occasione l’allora ministro Zaia (oggi Governatore leghista del veneto) si dichiarava soddisfatto e sosteneva che le multe pregresse andavano pagate da chi non l’aveva fatto.
Oggi, sentendo puzza di elezioni anticipate, la lega si rimangia quelle affermazioni contenute anche in un decreto del governo Berlusconi del 2009 e propone un ulteriore slittamento che, di fatto, scarica le multe dagli allevatori inadempienti allo stato.
Premesso che il 60 % degli allevatori ha già pagato, la lega ha deciso di appoggiare incondizionatamente quel 40% che non lo ha fatto a spese della collettività già colpita duramente dall’impostazione della manovra finanziaria del governo. In realtà L’ex ministro Zaia ha sempre incoraggiato questa “disobbedienza civile” dicendo in giro che qualche santo avrebbe provveduto.
Questi santi sono i cittadini italiani che se le cose continuano così pagheranno 2 miliardi di euro per una parte minoritaria della categoria degli allevatori che, invece di investire in modo diverso, va in giro per l’Italia con i trattori manovrata dalla lega.
Che dire della coerenza di Tremonti capace di chiedere con il massimo di rigore alla povera gente e incapace di dire quei no che sarebbero più logici? E quale concetto di legalità esce da questa vicenda, se una parte minoritaria di una categoria, che da anni ha abbandonato il terreno del confronto democratico, trova sponde politiche che per le loro convenienze la seguono?
Complimenti alla lega che, con un decreto imposto al governo, anche se ci sono diversi distinguo nella stessa maggioranza, è riuscita a mettere sulle spalle dei cittadini due miliardi in più da pagare.