La città di Monza sta subendo un duro colpo a causa di una spregiudicata violenza urbanistica che segnerà profondamente il suo territorio, derivante dalla variante al PGT della giunta Mariani (compresi Romani uomo di fiducia di Berlusconi e Clerici uomo di fiducia di Romani).
Questo ciò che è emerso nel corso della serata che si è svolta in una sala gremita Venerdì 11 presso il Circolo Cattaneo.
Si tratta dei così denominati poli ed ambiti che apporteranno nuovi insediamenti terziari residenziali produttivi commerciali etc, in quantitativi impensabili ed inconcepibili per un territorio già saturo e congestionato. I nuovi insediamenti sono stati pensati senza alcuna analisi sui bisogni e sulla sostenibilità degli stessi e adranno a trasformare le poche aree libere rimaste ed il parco di cintura urbana. La giunta Mariani pare voglia lasciare un segno indelebile sulla nostra città in modo irreversibile per difendere gli interessi di pochi imprenditori anche a seguito della vicenda della Cascinazza.
Mai come adesso nella storia urbanistica di Monza, dai piani di prima generazione, al piano Piccinato, al piano Benevolo (lo stesso Mariani aveva voluto la permanenza delle aree agricole di cintura urbana) si è vista tanta speculazione edilizia, garantita da una variante al PGT che trasforma il Piano Viganò, (premiato a livello comunitario per la sua sostenibilità ed integrazione ambientale) in un non piano, in un programma immobiliare per gli interessi speculativi di pochi. Dove in considerazione del profondo momento di crisi come quello che viviamo, oltre al rischio di capitalizzazione di denaro di dubbia provenienza, si amplifica la rendita di posizione limitando il principio perequativo enunciato dalla L.R. 12/2005 sul governo del territorio.
Un piano che non tiene assolutamente conto della sostenibilità ambientale in termini di
- salvaguardia del territorio,
- contenimento degli effetti dell'eccessiva atropizzazione sul dissessto idrogeologico,
- infrastrutturazione viabilistica e trasportistica
- consumi energetici ed inquinamenti atmosferici
- inquinamento acustico
- smaltimento rifiuti ed inquinamento del suolo
- effetti sociali di nuova poplolazione in mancanza di coesione ed integrazione.
Un piano in sostanza che non apporta alcuna compensazione nel piano dei servizi che è il piano della città pubblica allegato al PGT come previsto dalla stessa L.R. 12/2005. Così come si intravede da una lettura delle schede dei poli e degli ambiti allegati alla variante si lasciano al privato le carte per la negoziazione con l'amministrazione, riducendo al minimo le opportunità per l'amministrazione di gestire l'interesse pubblico rispetto l'intervento privato.
Nella variante in questione vengono inserite alcune aree oggetto di convenzionamento all'interno del piano delle Regole, e della città conformata. In tal modo il privato diviene titolare in modo automatico del diritto ad edificare jius aedificandi con le modalità previste dal piano delle regole e dal regolamento edilizio limitando al minimo le cessioni a standards e gli oneri di urbanizzazione necessari per giardini scuole parcheggi strade fogne le compensazioni ed i servizi pubblici afferenti alla collettività.
Altro aspetto che lascia parecchi dubbi è la mancanza di una vera Valutazione Ambientale Strategica (VAS) voluta tanto dalla legge comunitaria sulla pianificazione territoriale che dalla normativa regionale di riferimento. La VAS è un documento fondamentale che viene prodotto contestualmente alle scelte di piano e che dovrebbe analizzare l'impatto delle scelte della variante sul territorio, le possibili conseguenze negative e le relative soluzioni e scelte alternative per mitigare l'impatto. La VAS viene trattata in modo subalterno e funzionale agli interessi particolari di pochi imprenditori che hanno unico scopo di massimizzare il profitto e le rendite differenziali. Anche le procedure di formazione della VAS che, come previste dalla normativa dovrebbero essere ispirate ai principi di pubblicità, trasparenza e partecipazione, appaiono in realta poco chiare poco trasparenti e rivolte ad un numero esclusivo di attori.
Insomma una Variante al PGT che non dà alla città nessuna prospettiva di sviluppo sostenibile. Che trasforma una città ormai satura dal punto di vista della congestione e del peso insediativo in una citta priva di politiche legate alla coesione sociale, alla salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio, alla conservazione del territorio. Che non presta alcuna attenzione alla mobilità sostenibile, all’ecocompatibilitò, alla riduzione dell'antropizzazione, alle politiche per la casa e per il lavoro. Una variante IMMORALE, che trasforma il PGT licenziato dalla precedente amministrazione in una negazione alla pianificazione urbana. Dove si prefigura una città in-visibile nel senso di impossibile invivibile, in-sostenibile. Una variante che isola i quartieri periferici invece che integrarli con il contesto ed il resto della città che mette anche in discussione quei temi populisti e cari alle lega quali identità locali, territorrialità, specificità dei luoghi, vocazioni locali. Che spinge alla delocalizzazione piuttosto che alla rilocalizzazione di risorse per le aziende.
In sintesi una variante al PGT che risponde ad esigenze di carattere immobiliare senza avere alle spalle un'analisi chiara sulle condizioni abitative sulle tendenze della domanda di abitazioni e delle necessità delle aziende produttive nella nostra zona in riferimento anche ad una congiuntura economica che ci colpirà per i prossimi anni.
Occorre quindi mobilitarsi ognuno con i propri mezzi nei modi democratici, per interrompere uno scenario urbano inquietante, tenendo il passo serrato sulla vicenda con una forte comunicazione mediatica, coinvolgendo tutti i cittadini anche attraverso il passa parola, in modo che ognuno insieme al nostro partito ed alle forze di opposizione, possa combattere lo scempio edilizio ed affermare il proprio diritto di vivere in una città rispettosa della salute di ognuno e della comunità, che sappia coniugare esigenze di sviluppo e salvaguardia delle risorse ambientali disponibili.