Scritto da Andrea Campora
Il 23 Marzo 2010 scorso si è tenuto presso la sede della circoscrizione 5 un incontro sul tema “Per il rispetto della Legalità” presente il Sen. Guido Galperti eletto nella circoscrizione Lombardia membro della comissione giustizia del senato. Dopo una breve introduzione di Ezio Dondè ed Elio Bindi, il Sen. Guido Galperti ha illustrato ai presenti quali siano le proposte di legge in discussione presso la commissione giustizia e la posizione del Partito Democratico sui principali temi di attualità.
Sia Dondè che Galperti hanno sottolineato come il tema della legalità non sia argomento per soli addetti ai lavori o frequentatori delle aule dei tribunali, ma riguarda tutti i cittadini. Il rispetto della legge è infatti alla base della convivenza civile e tale principio deve essere ribadito e difeso soprattutto in tempi come questi nei quali, sempre più spesso, il consenso popolare è utilizzato come alibi al fine di giustificare di comportamenti illegali o ai margini della legalità.Il livello di legalità e l’efficienza del sistema giudiziario di un paese non sono parametri astratti, hanno un impatto diretto sulla vita dei cittadini: si pensi al diritto del lavoro, alla disciplina degli affitti, al diritto condominale, alle regole di attribuzione degli appalti nei lavori pubblici o nella sanità. Inoltre un basso livello di legalità o un sistema giudiziario inefficiente possono rendere poco appetibile un investimento nel nostro paese da parte di un’impresa straniera, con un invitabile impatto negativo sulla nostra economia. Relativamente alla lentezza e del sistema giudiziario, Galperti ha voluto sottolineare che in Italia non è tutto negativo. Di certo siamo un paese ad elevata “conflittualità”, forse anche a causa dell’eccessivo numero e della complessità delle nostre leggi. Nonostante questo però, non mancano esempi positivi: i tribunali che hanno puntato sull’efficienza e sull’innovazione sono riusciti a smaltire completamente le cause pregresse. Inoltre sono allo studio alcuni provvedimenti finalizzati a velocizzare i processi e a ridurre il numero di cause ad esempio depenalizzando alcuni reati o introducendo strumenti “deflattivi” ovvero capaci di risolvere i contenziosi tra i cittadini con riti alternativi.Molto interessante la parte relativa alla separazione delle carriere tra pubblico ministero e giudice. Essendo la separazione dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario) la base delle moderne democrazie liberali, la semplice separazione delle carriere non garantirebbe al cittadino una maggiore certezza del diritto, se non fosse accompagnata da una adeguata riforma del CSM con la creazione di un consiglio dei pubblici ministeri (onde evitare che finiscano sotto il controllo dell’esecutivo con una evidente “invasione di campo” da parte di quest’ultimo) e dalla riforma del processo penale che, mettendo sullo stesso piano accusa e difesa come del modello anglosassone, non dovrebbe prevedere l’appello ma, eventualmente, solo la cassazione.