Bella serata a Villasanta martedì 11 gennaio sulla Sanità in Lombardia anche alla luce della nuova riforma con lr 22/21. A parlarne Gigi Ponti, consigliere regionale uscente e candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni del 12 e 13 Febbraio e Fabio Pizzul, capogruppo del PD in Regione.
Tema fondamentali perché la Salute è il bene più prezioso per i 10 milioni di lombardi, di cui 2,3 milioni costituito da over 6enni, con percentuale di grandi anziani (over 84) significativa.
E’ tema importante anche in vista delle elezioni regionali del 12 e 13 Febbraio, perché di Salute si legifera a livello regionale.
Due i temi principali della legge Maroni (l.r. 23 /2015):
- Il modello di sanità centrato sul ruolo dell’ospedale (e poca sanità di territorio) ha portato a focalizzare tutte le risorse pubbliche e private sugli ospedali, con tempi di attesa lunghissimi, pronto soccorso intasati e nessuna medicina di prevenzione e cura per i cronici, lungo degenti ed anziani sul territorio.
- Il rapporto pubblico privato ha proposto il mantra della libertà di scelta tra pubblico e privato per i cittadini e non ha considerato i costi della sanità privata in carico ai cittadini. La libertà di impresa nel campo della sanità ha portato alla formazione di un servizio sanitario regionale impostato secondo il criterio del massimo beneficio economico e cioè del profitto (alti utili vs bassi costi) per gli imprenditori sanitari.
Il risultato è la scarsa offerta di sanità pubblica e complessiva sul territorio che non ha tenuto conto della necessità oggettive dei cittadini, della necessità di cure ad alta intensità (per complessità e costo) che scarseggiano, determinando l’assenza di servizi adeguati e lunghissime code di attesa per i cittadini non benestanti che si avvalgono del servizio sanitario pubblico. Del resto l’emergenza CoVid insegna.
Le leggi regionali sul servizio sanitario lombardo NON hanno mai riconosciuto la necessità del ruolo prevalente del Servizio Pubblico che è tutela costituzionalmente garantita di tutti i cittadini.
Si è costituto negli anni un servizio sanitario (ma vale anche per i trasporti e per la scuola) che è un servizio “Minore”, che non garantisce le cure attraverso la struttura pubblica ma delega al privato la gestione (non regolamentata) di beni essenziali quali la tutela sanitaria per tutti i cittadini di ogni ordine e censo.
Un servizio di buon livello per chi può accedere al mondo della sanità privata, ma una struttura di servizi pubblici sanitari di serie B per il resto del mondo lombardo. Il pubblico è per i poveri è il “retro pensiero” di chi ha governato la Lombardia negli ultimi 28 anni.
Per questo è tempo che il 12 e 13 Febbraio si cambi rotta. È tempo delle scelte. Ne va della nostra salute.