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armando pioltelliIl PD Monza si stringe intorno ai familiari e i cari dello scomparso Armando Pioltelli.

 La scomparsa di Pioltelli mi ha addolorato moltissimo.

Ho incontrato Armando nel 1997 al tavolo della coalizione di centro sinistra per le elezioni comunali: io allora ero segretario cittadino del PDS (Partito Democratico della Sinistra) e lui rappresentava Rifondazione Comunista.

Se avevo qualche preoccupazione che nei confronti di alcune forze politiche venissero avanzate delle pregiudiziali da parte di Rifondazione, Pioltelli dimostrò invece delle aperture quasi inaspettate, considerate le posizioni di Rifondazione a livello nazionale.

Riuscimmo a formare una coalizione di 6 partiti: PDS, Rifondazione Comunista, PPI (Partito Popolare Italiano), i Verdi, i Socialisti e la lista civica “Con Moccia per Monza”, dove Moccia fu anche candidato sindaco.

La cosa non fu semplice, perché il PPI, pur approdato nell’Ulivo, era stato in giunta con la Lega e i Socialisti venivano da tangentopoli; devo dire grazie anche allo spirito unitario di Armando se ce la facemmo. Uno spirito unitario che lo ha poi identificato nel suo motto “UNITI SI VINCE”.

Ricordo che quando nel ’98 Bertinotti fece cadere il Governo Prodi, ne fu contrariato ed arrabbiato al punto tale da abbandonare Rifondazione Comunista.

Ci ritrovammo poi nell’ANPI, dove, dopo essersi candidato a segretario Provinciale in contrapposizione al sottoscritto, invece di un avversario me lo trovai al fianco a sostenere il confronto con le posizioni più estremiste.

Inoltre, ancora più importante, io e Armando fummo impegnati assieme per il SI nella battaglia referendaria per la riforma costituzionale del 2016, a differenza dell’ANPI che si era schierata per il NO.

Fu quell’impegno referendario che, a compimento del suo percorso politico, lo portò ad aderire al PD e fui proprio io che gli feci la tessera del Circolo 2.

Poi, in più occasioni, ci trovammo a parlare, sia dei fatti nazionali che locali, e la sua analisi, quasi sempre abbastanza critica e libera da preconcetti, rappresentava uno stimolo ad ulteriori approfondimenti.

Con Pioltelli se ne è andato un protagonista della sinistra monzese e per me un compagno ed amico.

Addio Armando.

Zelindo Giannoni

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Il ricordo di Paolo Pilotto

In punta di piedi - con il rispetto dovuto per il dolore della famiglia e di tutti noi  e con la fiducia per ciò che attende ora Armando - da persona impegnata nelle Istituzioni vorrei condividere con voi alcune brevissime considerazioni sulla testimonianza e sull’impegno che Armando ha offerto e profuso nella sua vita.

Armando era persona conosciuta e benvoluta in città. Il suo impegno pubblico, passato attraverso diverse esperienze e responsabilità, lo aveva portato a rappresentare i cittadini anche sui banchi del Consiglio comunale.

Anima vigile e autenticamente popolare, sempre attento a non perdere di vista la caratteristica fondamentale dell’impegno pubblico, cioè il servizio alla città, Armando è stato una presenza vivace, curiosa, alla ricerca costante delle soluzioni migliori, cosa che spesso lo costringeva a non essere accondiscendente anche nei confronti delle persone con cui condivideva stile e ragioni di impegno.

Di lui, con semplicità, vorrei ricordare tre belle caratteristiche che lo contraddistinguevano, certamente non le uniche in mezzo alle tante altre che chi lo conosceva bene potrebbe aggiungere.

La passione autentica per la politica come strumento di cambiamento, con particolare attenzione a chi aveva più bisogno, a chi era esposto dalla vita a situazioni difficili, fossero esse economiche, di lavoro, di salute, di accesso alla possibilità di studiare…

La schiettezza dei rapporti, senza finzione e senza malanimo, perché più importante di ogni tattica e di ogni strategia per Armando era la ricerca delle “cose che contano”, o per usare una parola forte potremmo dire la “verità” dei rapporti, delle soluzioni, delle scelte…

L’autentico interesse per il sapere, che esprimeva sia attraverso una forte curiosità e voglia di comunicare (chi non ricorda le sue pluriennali “cronache dal Consiglio” con le quali informava i cittadini su che cosa si diceva, che cosa si decideva  là, nel Palazzo del Municipio?) e anche attraverso una forte attenzione ai temi dell’Istruzione, della Cultura, del Sapere. Figlio di una generazione che si era conquistata sul campo la possibilità di apprendere, imparare, studiare, Armando amava l’idea che una parte importante della trasformazione della vita delle persone e di una comunità passasse attraverso la condivisione delle conoscenze.

“Uniti si vince”, amava dire… Come dargli torto, e per quante situazioni vale questo motto. Penso alle nostre famiglie, dove l’unione e la condivisione rappresentano il modo più forte per affrontare crescite e impegni, fatiche e felicità; penso al lavoro, dove condivisione di obiettivi e fiducia reciproca sono un fattore di sicuro miglioramento; penso ai nostri quartieri, alle nostre città, dove ogni volta in cui più persone riescono a convergere su idee e azioni positive, disinteressate,  immediatamente si ha la percezione di vivere meglio, più sereni, più fiduciosi.

Grazie Armando, per la tua testimonianza costante, sincera, schietta.

Grazie e buon cammino.

Paolo

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Il ricordo di Pietro Zonca

Sabato scorso 12 Febbraio è venuto a mancare Armando Pioltelli,un compagno che da sempre si è impegnato nella sua vita,prima nel Sindacato in fabbrica quando il suo lavoro era alla Pirelli.

Successivamente,terminata la vita lavorativa si è impegnato in politica prima in Rifondazione Comunista ha ricoperto la carica di Segretario cittadino della città di Monza,questo incarico l’ha lasciato ed è uscito dal Partito non condividendo la posizione assunta dal Segretario Nazionale dopo la mancata fiducia al primo Governo Prodi.

Dopo breve tempo ha aderito e si è iscritto ai Democratici di Sinistra, candidato nella lista dei D.S.per il C.C. è stato eletto nella legislatura 2002/2007 con Michele Faglia Sindaco.

Non essendo stato eletto nel C.C. successivo ha lasciato la Sezione la Sezione dei D.S. e per alcuni anni ha seguito il C.C. come cittadino informando con la sua cronaca tutti i cittadini che chiedevano notizie su quanto accadeva in C.C.

Un compagno tutto dun pezzo sempre attento e impegnato su più fronti,ha ricoperto anche la carica di Segretario della Sezione di SanRocco quando il sottoscritto era Presidente della Circoscrizione istaurando una buona collaborazione sia da un punto di vista politico che Istituzionale, in modo particolare per affrontare le problematiche presenti nel quartiere.

Icritto all’Anpi della città ha saputo dare anche in questo contesto il suo contributo, interrotto per alcuni anni per la posizione assunta dall’Anpi Nazionale sul tema referendum.

Nel tempo per diversi e molteplici motivi aveva rallentato il suo impegno dovuto al fatto della malattia che aveva colpito sua moglie per seguire sempre più da vicino la salute della moglie.

Certamente,la perdita della moglie l’ha segnato profondamente e nel breve tempo anche la sua salute è andata sempre più peggiorando.

Infatti, si era notato da tempo che la sua presenza nel quartiere era sempre meno presente certamente come dicevo un compagno tutto dun pezzo,anche se in alcuni momenti la sua figura era un po’ spigolosa perché quello che doveva dire lo esprimeva sempre in modo leale e sincero.

In modo particolare come si può dimenticare che al termine dei suoi interventi pronunciava la sua rituale frase “ UNITI SI VINCE “ora che non è più con noi,credo però che quella frase sia molto importante per tutti noi, soprattutto in questo momento.

Ciao ARMANDO noi ti diciamo riposa in pace.

Il ricordo di Ennio Muraro 

Leggo solo ora, consultando la nostra rubrica di oggi, che Armando Pioltelli ci ha lasciato.

La cosa mi rattrista molto. Purtroppo pandemia da un lato, e un infortunio dall'altro, da qualche mese sono quasi tagliato fuori dalle notizie di Monza.

Ho conosciuto Armando in Consiglio Comunale (1992 - 97 ) , dove appartenevamo a diversi partiti. Io allora ero per il Partito Popolare. A volte eravamo su diverse posizioni politiche, ma non ho mai riscontrato in lui un atteggiamento che non fosse di aperto confronto.

Mi riconosco in tutti gli interventi oggi pubblicati, ed in particolar modo in quello di Paolo Pilotto, che apparteneva al mio stesso partito.

Leggevo con interesse, ed anche un certo divertimento, le sue cronache del Consiglio. Sorridevo perché a volte contenevano sgrammaticature, o sintassi non proprio cristallina. Era la sua foga nel riportare le notizie, spesso scritte durante o subito dopo il CC. Ma non erano mai sbagliate nei contenuti. Con la sua immediatezza dava al lettore la sensazione di essere presente.

Ho continuato a leggerlo, anche quando non facevo più parte del Consiglio Comunale.

Quando ha cessato di scrivere le sue cronache, mi è dispiaciuto molto.

Ciao Armando.