Il Partito Democratico sarà all'opposizione. Punto. La segreteria ha confermato la posizione assunta dalla Direzione: nessuna intesa di governo con partiti che sono manifestamente lontanissimi sul piano politico e programmatico. Lo ha detto al termine della riunione Ettore Rosato, sottolineando che “fare opposizione non significa fare Aventino”.
“Maurizio Martina – racconta il sito di informazione del partito “Democratica” – ha dunque “rispolverato” un organismo – la segreteria – che finora non si era praticamente mai riunito. Un segnale che il segretario-reggente intende praticare quella “collegialità” promessa e forse ripristinare una modalità old style, con il gruppo dirigente ristretto che decide “la linea”: un metodo di lavoro distante dal decisionismo di Renzi ma non in contraddizione con l’istanza da Martina fatta balenare di una nuova pratica di democrazia diretta (i referendum fra gli iscritti).
Il numero uno stringe dunque i bulloni del partito, ascolta i dirigenti di tutte le componenti, gira per mezzo Paese (ieri a Napoli) per discutere le ragioni della sconfitta del 4 marzo. Deve governare un Pd tramortito e ancora molto nervoso, gestire la fase della crisi di governo e andare alla Assemblea nazionale che dovrebbe tenersi il 21-22 aprile, un’Assemblea delicata da cui quasi sicuramente uscirà il nome del segretario, carica per la quale lo stesso Martina è in prima fila”.