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PdL'approvazione del testamento biologico è un ulteriore traguardo raggiunto da una legislatura che ha rimesso al centro i diritti. Non c'è altra maniera di descrivere l'approvazione di una legge storica, quello sul testamenti biologico, che va da aggiungersi alle unioni civili, al divorzio breve, alla legge sul dopo di noi, alla legge contro il femminicidio e le dimissioni in bianco.

“Oggi la dignità della persona in Italia fa un deciso passo in avanti”. Lo afferma Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Pd, esprimendo “soddisfazione e compiacimento” per l’approvazione del disegno di legge sul testamento biologico che introduce in Italia le Disposizioni anticipate di trattamento. Per Serracchiani “questa è una legge equilibrata che mette al centro la persona e il suo umanissimo diritto a vivere e spegnersi senza forzare la natura. È inoltre una legge che offre libertà’ rispettando le coscienze di tutti. Il voto a larga maggioranza, a prescindere dalle posizioni dei partiti, è un buon segno – conclude – sulla capacità del Parlamento di ascoltare e rispondere alla società”.

“Finalmente oggi abbiamo approvato una legge importante, equilibrata e di grande umanità che segna un passaggio di civiltà per il nostro Paese. Una legge tanto attesa che affronta un tema delicato come il fine vita con tutto il suo carico di sofferenza e di solitudine ” Lo afferma la senatrice Giuseppina Maturani, vice presidente del gruppo Pd.
“Una bella giornata per il Senato. È stata approvata una legge per la dignità delle donne e degli uomini. Abbiamo tutti diritto a una nascita dignitosa, a una vita dignitosa e anche, finalmente, a una morte dignitosa”. Così il presidente dei senatori del Pd Luigi Zanda.

In pillole: Le norme sul testamento biologico

Il consenso informato ai trattamenti sanitari

Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito senza il consenso libero e informato, documentato in forma scritta o videoregistrato, della persona interessata. Ogni persona maggiorenne e capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte, qualsiasi terapia o di revocare, in qualsiasi momento, il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l’interruzione del trattamento. Il medico è tenuto a rispettare la volontà del paziente. Previste norme a tutela dei minori e degli incapaci. Il provvedimento promuove e valorizza la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico. Il consenso dovrà essere inserito nella cartella clinica del paziente.

Diritto all’informazione: ogni persona può conoscere le proprie condizioni di salute ed essere informata su diagnosi e prognosi, benefici e rischi degli accertamenti diagnostici e trattamenti sanitari, conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario.

Terapia del dolore e dignità della vita: il medico in ogni caso deve sempre adoperarsi per alleviare le sofferenze del paziente anche in caso di rifiuto o revoca del consenso al trattamento sanitario indicato. A tal fine è sempre garantita una appropriata terapia del dolore e l’erogazione delle cure palliative. Di fronte ad un paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte il medico si deve astenere da ogni ostinazione irragionevole o accanimento terapeutico.

Disposizioni anticipate di trattamento (DAT)

Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di una futura incapacità di autodeterminazione, può esprimere attraverso le DAT le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari nonchè il consenso o il rifiuto rispetto alle scelte mediche che riguardano la sua salute. Sarà possibile indicare una persona di propria fiducia, denominato fiduciario, che “faccia le veci e rappresenti il paziente nelle relazioni con il medico”. Le DAT, che devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, saranno inserite in un apposito registro istituito nel comune di residenza oppure presso le strutture sanitarie.