I numeri parlano di 180 “sì”, 112 “no” e un astenuto. Il Ddl Boschi dopo il voto del Senato tornerà ad aprile alla Camera per l’ultimo passaggio parlamentare. Spetterà dunque ai cittadini confermare o meno la riforma costituzionale che pone fine al bicameralismo paritario attraverso un referendum che si svolgerà a ottobre e che rappresenta un appuntamento cruciale per il governo.
Cosa succederà in caso di vittoria del “sì” a ottobre? Sparirà il Senato come Camera politica e rimarrà solo l’assemblea di Montecitorio a concedere o negare la fiducia al governo. Il nuovo Senato delle autonomie sarà formato da 74 consiglieri regionali, da 21 sindaci e 5 senatori a vita. I nuovo senatori saranno 100 in tutto (meno di un terzo degli attuali 315). Inoltre cambia (in senso centralista) il rapporto tra Stato e Regioni e sparisce il Cnel (Comitato nazionale economia e lavoro).
Il premier Matteo Renzi, intervenuto in aula, ha ringraziato i senatori «per il coraggio dimostrato» e ha aggiunto: «Non sprecheremo un solo giorno per fare tornare l’Italia leader nel mondo e in Europa. Ci diranno che è impossibile. Ma due anni fa ci dicevano che era impossibile portare a termine anche questa riforma del Senato. Grazie, care senatrici e cari senatori, avete scritto una pagina di storia. Viva l’Italia».