L'incontro l'hanno spuntato – dopo oltre un anno – ma è andato male. Invitati nella apposita commissione del Consiglio Regionale per portare le preoccupazioni dei cittadini sul percorso di costruzione della Pedemontana, i sindaci della tratta B2 si sono trovati a “parlarsi addosso”. Assente l'assessore di riferimento e assenti tutti i consiglieri del centrodestra e della Lega, salvo il Presidente di Commissione. Tutti usciti poco prima, terminato il colloquio con i vertici di Cal e di Autostrada Pedemontana.
Aspettavano l'appuntamento da luglio 2014 per discutere di un cantiere che durerà oltre 10 anni e che ha ancora punti interrogativi sulla copertura finanziaria e sul programma. All'orizzonte, per adesso, si vede soltanto una causa alla società firmata dai primi cittadini di Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Lentate, Meda e Seveso e problemi di viabilità che rischiano di ingolfare i sei comuni brianzoli dopo l'apertura del tratto tra Lomazzo e Lentate.
«L'atteggiamento della Regione non mi sorprende, – commenta Domenico Guerriero, capogruppo democratico in provincia – è la cifra stilistica di questa amministrazione che preferisce arroccarsi sulle proprie decisioni e non dialogare con i comuni, che alle discussioni portano le preoccupazioni reali dei cittadini. Chiediamo una riflessione sul progetto Pedemontana. Un progetto che nasce 20 anni fa e che occorre misurare in termini di validità e coperture. Basterebbe un po' di sano realismo per correggere quella che è una proposta insostenibile e che richiede sacrifici enormi al territorio».