Il CdM ha approvato gli ultimi sei decreti del Jobs act: che riguardano nuovi congedi parentali, archiviazione dei co.co.pro, riorganizzazione degli ammortizzatori sociali,
Conosciamo nel merito cosa contengono i decreti governativi:
Congedi parentali
Per I nuovi congedi parentali del Jobs Act ci sarà la possibilità di fruire del congedo facoltativo fino a 6 anni ( prevista l’estensione fino a 8 anni per le famiglie meno abbienti) con retribuzione al 30%, e a 12 anni di età del bambino per i mesi di congedo non retribuito. Prevista anche la possibilità di 'trasformare' il congedo parentale in part-time al 50%. Analoga previsione viene introdotta per i casi di adozione o di affidamento.
In materia di congedi di paternità, viene estesa a tutte le categorie di lavoratori, e quindi non solo per i lavoratori dipendenti. Sono inoltre state introdotte norme volte a tutelare la genitorialità in caso di adozioni e affidamenti.
Riordino degli ammortizzatori sociali
Fissata in 24 mesi la durata massima della cassa integrazione, che può salire a 36 se precedentemente sono stati usati i contratti di solidarietà, che riducono l'orario di lavoro. Secondo quanto annunciato dal ministro del Lavoro, Tale riordino produce "una disponibilità di risorse che portano a stabilizzare a 24 mesi la durata del nuovo assegno di disoccupazione introdotto dal Jobs act.
L'agenzia per le politiche attive del lavoro
Viene creata l'Anpal, l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, che realizzerà un albo nazionale di tutte le agenzie che potranno collaborare con il settore pubblico per aiutare le persone a trovare - o ritrovare - un lavoro. Entro due mesi chi perde il lavoro sarà convocato dai centri per l'impiego: se non si presenta, gli verrà tagliato l'assegno di disoccupazione.
Archiviati i co.co.pro
Non potranno più essere attivati contratti di collaborazione a progetto , mentre quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali sul piano nazionale..
Il Jobs Acts e il lavoro
L’obiettivo del Governo è quello di espandere le tutele del lavoro subordinato: per questo, dal 1 gennaio 2016, scatterà un meccanismo di stabilizzazione dei collaboratori e dei lavoratori autonomi che hanno prestato attività lavorativa a favore dell'impresa.
I recenti dati forniti dall’Istat, che vedono aumentare le assunzioni e i contratti a tempo indeterminato e una riduzione del lavoro precario, non è il frutto “automatico” dell’introduzione del Jobs act, è invece probabilmente il risultato della ripresa economica e delle scelte finanziarie internazionali.
Il Job Acts in sé non “crea lavoro … ma è fuor di dubbio che il Jobs act ha creato le condizioni per creare lavoro, incentivando le aziende, riducendo il lavoro precario e ridefininendo gli ammortizzatori sociali.