Pubblichiamo di seguito il testo di un'intervista a Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico, pubblicata sul quotidiano "La Repubblica" il 26 ottobre scorso.
Vicesegretario Guerini, che pensa il Pd della manifestazione?
«Il Pd guarda con grande rispetto alla manifestazione della Cgil, così come a tutte le manifestazioni delle forze sociali.
Le rispettiamo, le ascoltiamo. Con la consapevolezza che le richieste arrivate dalla piazza, cioè quelle di imboccare la via della crescita e della ripresa, sono già presenti nel Pd e nel governo. La legge stabilità assicura sostegno alle imprese con la riduzione dell`Irap, sostegno alla domanda interna con la stabilizzazione 80 euro, sostegno alla maternità. Tutto questo va nella direzione di costruire le condizioni della crescita».
Che la Cgil considera però insufficienti
«Da una parte della manifestazione è emerso un tono politico contro il governo. Ora si può pure discutere se il Pd dev`esserci o no in piazza, ognuno fa quello che gli appare più giusto. Ma forse un po` di contraddizione rispetto alla partecipazione c`è. In questo momento non c`è bisogno di tensioni sociali perché le conseguenze si fanno sentire sulle famiglie italiane».
Secondo lei esistono due PD?
«No, c`è un Pd. Anzi, c`è il Pd che ha avuto il grande risultato elettorale del 40,8% e che contiene diverse sensibilità. Si tratta di condurre queste sensibilità ad una sintesi unica».
Davvero sono componibili dopo la manifestazione?
«L`eccesso determinato dalla piazza lascerebbe intendere che non è facile. Ma credo invece che sia possibile farlo».
La Cgil parla di sciopero generale
«Vedremo se sarà programmato. Rilevo che in piazza c`era una sigla, non tutto il sindacato. E non vedo necessità di uno sciopero generale. È partito il confronto tra governo e parti sociale e mi auguro che continui, per evitare scioperi con una piattaforma difficile da capire».
Cos`è la Leopolda a cui anche lei partecipa, una "contromanifestazione" come dice Rosy Bindi?
«Bisognerebbe avere più rispetto per le persone che da 5 anni s`incontrano per discutere con coraggio ed entusiasmo. Alcune parole sono offensive verso quelle persone. La Leopolda ha mostrato un`Italia che non si rassegna e che s`impegna. Il Pd deve abituarsi a confrontarsi con sedi di elaborazione anche fuori di esso. E la Leopolda deve essere guardata con più rispetto e meno strumentalizzazione polemica».
Non vede il rischio di una scissione?
«È una parola che non ha cittadinanza. Parliamo di un partito che in questo anno ha vinto tutto. E con l`ingresso di Migliore parliamo di allargamento de PD. Lo dico con una battuta: è molto più utile una piccola minoranza in un grande partito anziché un piccolo partito».