"Mai più Magistratura prima della Politica. Serve presto una legge su step-child adoption. Una legge giusta come negli altri Paesi Europei". Lo ha scritto in un tweet Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati in merito alla sentenza del Tribunale dei Minori di Roma che introduce in Italia la cosiddetta 'stepchild adoption', ossia la possibilità di adottare il figlio del partner se non esiste un altro genitore che lo abbia riconosciuto.
Un concetto che, al di là del singolo caso all’esame della magistratura – che si aggiunge peraltro ad altre recenti pronunce sull’altrettanto delicato tema della procreazione medicalmente assitita - vuole riaffermare la necessità che sia la politica, come sua funzione primaria, ad occuparsi di garantire, tempesivamente e con una legislazione organica, la tutela dei fondamentali diritti della persona e questo al fine di evitare che, come ormai succede da troppo tempo, sia la magistratura a dover intervenire per supplire a mancanze di disciplina in materie tanto delicate.
Anche il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi, Ivan Scalfarotto, commentando la sentenza del Tribunale dei Minori sulla step-child ha affernato: “La magistratura ha aperto la strada; ora bisogna che a questi casi pensi la legge.”
“Il pratico risultato della sentenza” ha aggiunto il sottosegretario “è che una bambina di cinque anni ha come genitori legali le stesse persone che si sono prese cura di lei con affetto e consapevolezza fin dal momento della sua nascita e non corre il rischio di vedere spezzare il proprio legame affettivo e il proprio rapporto educativo nel caso della perdita del genitore biologico o del termine del rapporto affettivo tra i due genitori", ha proseguito Scalfarotto.
“Sono migliaia le ‘famiglie Arcobaleno’ a cui questa sentenza apre una speranza” prosegue il sottosegretario “e non è giusto che per vedere riconosciuti i diritti loro e dei loro figli esse debbano necessariamente rivolgersi alla discrezionalità e al buon senso di un giudice. Non è proprio il caso di alzare barricate ideologiche su una procedura di civiltà e di buonsenso. Dal Governo al Parlamento” conclude “le istituzioni democratiche devono cogliere con celerità la lezione impartitaci dai magistrati".