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AssembleaNazOre 5.00 sveglia. Ore 7.00 partenza da Milano verso Roma col Frecciarossa. Ore 10.20 sono gia’ seduta in seconda fila tra Martina, Cuperlo, Pollastrini e naturalmente vicino ed insieme agli altri delegati di Monza e Brianza. Vita dura per un delegato monzese del PD.

A parte gli scherzi ho deciso di scrivere raccontando l'Assemblea generale del Pd attraverso gli occhi, le emozioni, i pensieri di un delegato comune come posso essere io, di chi si ritrova a rappresentare il proprio territorio, i circoli e le persone in una Assemblea di 1000 persone con ordini del giorno abbastanza fumosi e generalizzati tra big della politica “rottamati” e non.

Il viaggio in treno e’ stato molto proficuo: 9 delegati del territorio monzese a lavorare insieme per produrre e sintetizzare quanto deciso durante la  riunione col segretario provinciale Pietro Virtuani e nel corso dell'Assemblea cittadina di Monza.

La fine del nostro lavoro ha visto la composizione di una mozione da presentare in assemblea relativamente alla scelta di una data conclusiva per la riorganizzazione e regolamentazione dell’Assemblea stessa, per non trovarsi piu’ nelle condizioni odierne e cioè con ordini del giorno vaghi, nessun regolamento nè filo conduttore sugli interventi. Cercare dunque di organizzare in modo piu’ coerente ed incisivo queste assemblee, per coinvolgere il piu possibile “prima” i territori ed i circoli rappresentati.

La mozione sarà presentata dal nostro Fabio Maggioni verso le 15.30 e sarà approvata e fatta propria dalla Direzione senza neanche essere messa al voto: un bel risultato

Il clima che si respira nella sala all’inizio, appena arrivata, sia tra le persone comuni che tra i politici navigati, e’ di forte tensione soprattutto per la recente vicenda di Corradino Mineo e della sua sostituzione in sede alla Commissione affari costituzionali del Senato da parte dello stesso Pd ed anche per la sua ancor piu’ recente esternazione poco felice sugli autistici e sulla parità di genere di cui la Boschi dovrebbe essere, per lui, il risultato (non felice).

Siamo tuti in attesa di vedere come reagirà Renzi a questo attacco e all'autosospensione di 14 senatori in sostegno proprio del senatore Mineo, che vediamo aggirarsi per la sala solitario e pensieroso, quasi senza meta. Sarà dunque proprio il nostro segretario Matteo Renzi ad aprire i lavori dell’Assemblea e lo farà toccando, per quasi un ora e mezza, senza mai leggere ma sempre a braccio, molti punti focali del lavoro del governo e del ruolo decisivo che questo Pd, forte di quel 40,8 %, potra’ far valere.

Il primo argomento sviscerato e’ proprio l’analisi del voto e dell’incredibile risultato elettorale del Pd alle elezioni europee: “questo 40,8% e’ una responsabilità vertiginosa, ci deve far tremare i polsi ” ripete come un mantra Matteo Renzi mentre la platea applaude "è un investimento per provare a cambiare l’Italia perchè adesso tocca a noi” prosegue; quindi, precisa il segretario, il risultato ottenuto non va vissuto assolutamente come un punto di arrivo ma di partenza perchè dobbiamo essere tutti consapevoli di cio’ che è accaduto e cioè che la gente ha detto “non se ne è piu…se non funziona, non c’è altra soluzione.” Perché ha vinto la voglia di cambiare di mettersi in gioco, di rinnovare e non la paura di Grillo e il suo voler buttare tutto al mare.

Altro argomento assai bollente “la questione morale” ed il garantismo all’interno del pd. Il Partito Democratico è garantista certo, l’avviso di garanzia non può essere una condanna ma è anche vero che se un amministratore, un sindaco, un politico patteggia allora vuol dire che è colpevole e quindi deve fare un passo indietro come è stato chiesto al sindaco di Venezia. Occorre aver un grande rispetto per le regole e se c’è qualcuno che sbaglia il partito ha il dovere di votare il suo arresto anche se si è sotto elezioni. “Niente sconti a nessuno” e la platea applaude con vigore.

Soprattutto, incita il nostro segretario, “chi sa parli, chiunque abbia informazioni o notizie di reato salga i gradini di un palazzo di giustizia e parli coi magistrati” perché dal Pd deve arrivare alla gente un messaggio forte “ si parla e si paga”.

Anche per questo a settembre, ha spiegato il segretario, l’esecutivo ha messo in agenda il varo di nuove disposizioni e modifiche sui codici di appalto dei lavori pubblici perchè quelli esistenti sono astrusi, troppo complicate e tali da allungare i tempi e si sa che l’allungamento dei tempi porta alle varianti d’opera che sono la base del fenomeno criminogeno di alcuni reati di concussione. 

Molti altri sono stati gli argomenti trattati dal Segretario ma forse uno di quelli che piu’ ha toccato le corde e la sensibilità dei presenti è stato quello sulla scuola, sul ritorno al suo valore culturale e di formazione, dunque non solo una scuola meramente didattica e nozionistica, ma una scuola che formi i nostri giovani , una scuola in cui gli insegnanti tornino a rappresentare una componente sociale importante e fondamentale, non piu chiusa in se stessa perche’ demotivata e screditata talvolta dagli stessi genitori. Per questo motivo partira’ dopo le vacanze estive una grande campagna sulle scuole e l’educazione che vedra’ il coinvolgimento di presidi, insegnanti, genitori per riconoscerne il valore formativo di persone e di cittadini. In questa ottica si iscrive anche la riforma della Rai, che va cambiata, per la quale vanno superate le logiche di partito e di lottizzazione , a cui va ridato quel compito anche educativo e formativo di un tempo. Basta col dualismo Mediaset e Rai, veramente anacronistico nel tempo di internet, di google..

Gli argomenti sono poi scivolati sul tema del rinnovamento del partito e quindi del rinnovamento degli stili e dei comportamenti dei politici: un politico non può esserlo per sempre, occorre un rinnovamento continuo della classe dirigente, quindi grande importanza anche alla formazione di questa classe, all’investimento sia di tempo che economico su nuove figure , sui giovani, sulle generazioni future.

Facile a questo punto, con la platea attenta, arrivare al punto nodale della sostituzione di Mineo, delle epurazioni (come sono state chiamate in queste ore), dell’autosospensione di alcuni senatori a sostegno di Mineo. “Il partito democratico non epura nessuno, nè lo sbatte fuori” ma "è il tempo delle riforme, anche di quelle costituzionali e" - come ha poi ben fatto capire il senatore Zanda con il suo intervento in risposta a quello del senatore Tocci - "il dialogo all’interno del partito su questi argomenti c’è stato, ci sono stati ben 16 incontri prima di arrivare ad una condivisone comune delle scelte di partito. Ma alla fine bisogna concludere e la maggioranza vince e chi rappresenta il partito deve adeguarsi alle scelte fatte dalla maggioranza". I l tono della voce, che andava via via alzandosi, si è fatto più grave quando Renzi ha parlato di rispetto per i bambini autistici o disabili, per il dramma e la fatica che i genitori di questi bambini fanno quotidianamente, e quindi dell'assurdità di usare alcuni termini per screditare un avversario (riferendosi ovviamente alla infelice frase di mineo detta la sera prima in una libreria).

Finito l’intervento del segretario si è proceduto alla votazione del nuovo Presidente del partito democratico individuato nella figura di Matteo Orfini, la cui candidatura è stata approvata quasi all’unanimità dalla Assemblea e dalla ratifica della nomina dei due vice segretari nelle persone di Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani.

E’ seguito il discorso di insediamento del nuovo Presidente, un discorso molto cauto e propositivo anche se con qualche sfumatura critica sul nuovo corso del pd. Si sono susseguiti altri oratori tra cui ricordiamo Martina ed il senatore Walter Tocci, il cui discorso ha infiammato parte dell’Assemblea che ha risposto alla fine con un lungo applauso, emozionando la platea con parole forti sulle scelte costituzionali e sul valore storico e morale della nostra carta e dei suoi padri fondatori.

Alla fine di questo turnover di oratori più o meno riconoscibili sono cominciati gli interventi dei delegati, registratisi la mattina all’arrivo. Molti interventi, troppi interventi, senza alcun filo logico, non per questo poco interessanti, ma troppo slegati, senza un vero progetto dietro, un argomento comune. E’ proprio questo sistema che non funziona in questa assemblea, questo fiume di parole che nessuno se non pochi interessati ascolta (la maggior parte compresa me ed i miei compagni monzesi) e che toglie fiato e senso ad una istituzione che cosi come è organizzata in questa sua parte finale non ha senso. Gli interventi questa volta sono tantissimi tanto che il presidente decide di sospenderli e rimandarli alla prossima volta decidendo di arrivare velocemente al voto delle tre mozioni presentate (tra cui la nostra) che vengono approvate tutte anche se da una platea abbastanza esigua e stanca. I lavori terminano dunque verso le 16.30 circa. Usciamo dalla sala sotterranea, fuori Pippo Civati passeggia col telefono in mano, i giornalisti sono alla ricerca di interviste e volti noti. Noi prenotiamo un taxi.

Destinazione stazione Termini di Roma. A breve relazioneremo ai nostri compagni di partito. Buon viaggio.