Il Pd ha presentatola scorsa settimana le sue proposte per una riforma complessiva della sanità regionale: un riordino per voltare pagina e dire addio per sempre al modello formigoniano e rendere il sistema più equo e più efficiente. Presenti il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri, la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi e il consigliere Pd Carlo Borghetti, capogruppo Pd Commissione Sanità.
Ecco le parole d’ordine di una riforma che si sostanzia in un progetto di legge che verrà presentato a breve e chiederà di essere abbinato alle proposte della maggioranza.
Una riforma radicale del sistema lombardo che diminuisca le diseguaglianze tra i diversi territori e garantisca la continuità della cura integrando sanità e sociale. Apprendiamo con soddisfazione che anche la maggioranza sta arrivando sulle nostre posizioni, sancendo il fallimento del modello formigoniano difeso per tanti anni da Lega, Forza Italia e Ncd. Ora parta subito il confronto nelle sedi istituzionali. Mettiamo a disposizione il nostro progetto di legge, che sarà oggetto da subito di consultazioni sui territori. (Alessandro Alfieri)
Far saltare la divisione tra sanità e sociale, accorpando gli assessorati, il budget e le scelte in un’unica grande programmazione che riunisca l’offerta complessiva. (Carlo Borghetti)
Riduzione del numero delle aziende ospedaliere e trasformazione delle Asl in Asst (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) . Sostegno alla ricerca attraverso un’unica rete tra Irccs, università ed enti di ricerca per dare omogeneità e sviluppo al sistema. E attenzione ai bisogni dei cittadini che sapranno finalmente a chi rivolgersi nel momento del bisogno e della scelta delle cure. Ultimo, ma non meno importante, protagonismo dei Comuni. (Sara Valmaggi)
Per un esame più approfondito si rinvia alla presentazione delle linee guioda