Quando e dove si vota?
A Monza si voterà domenica 16 febbraio nei seggi e negli orari che saranno successivamente comunicati attraverso questo sito.
Chi vota?
Hanno diritto di voto tutti i cittadini e le cittadine che abbiano compiuto il 16° anno di età e siano residenti in Lombardia.
Cosa devo portare con me?
Per votare basterà portare con sé la carta d’identità e tessera elettorale. Se sei iscritto al PD, porta anche la tua tessera.
Devo versare un contributo?
Sì. Ti chiediamo di versare un contributo minimo di 2 Euro per coprire le spese organizzative: i contributi resteranno ai circoli territoriali. Se sei iscritto al PD puoi non versare nulla.
Chi sono i candidati?
Alessandro Alfieri e Diana De Marchi. Ecco, in breve, il loro profilo.
ALESSANDRO ALFIERI (Sito web: http://www.alessandroalfieri.it/)
Nato a Varese nel 1972, si è laureato in Economia alla Bocconi e, dopo aver vinto il concorso in Diplomazia, ha lavorato al Ministero degli Affari Esteri, a Roma e nel mondo (Medio Oriente, Balcani e Corno d’Africa). Nel 2002 è stato candidato Sindaco a Varese e per quattro anni ha coordinato l’Ulivo della città.
Per la provincia di Milano è stato Responsabile per le Relazioni internazionali, seguendo la promozione all’estero della candidatura di Milano all’Expo del 2015.
Diventato Vicesegretario del PD in Lombardia, nel 2010 è stato eletto Consigliere regionale.
Nel 2013 ha assunto l'incarico di Capogruppo al Pirellone e nel giugno dello stesso anno la Direzione regionale del partito gli ha affidato l'incarico di coordinatore politico.
Vive a Varese con la moglie Raffaella e la loro bambina Asia.
Le ragioni della candidatura
“Il Partito Democratico lombardo si pone l’obiettivo ambizioso di vincere le prossime elezioni regionali. E per poterlo fare dobbiamo prendere atto anche degli errori commessi in passato. Nello scorso febbraio abbiamo perso una grande occasione. Non siamo riusciti a capitalizzare la fine, a tratti drammatica, dell’era Formigoni. Un’agonia oscura, piena di ombre e inchieste che hanno minato la credibilità dell’istituzione regionale, per anni orgoglio dei lombardi. Senza dubbio la scelta dell’election day ci ha penalizzato, ma è altrettanto vero che i tempi stretti per la scelta del candidato e della sua squadra ci hanno reso più difficile convincere gli elettori. Soprattutto quelli che mai ci avevano votato.
Nelle comunità più piccole e nelle aree periferiche, dove i messaggi di cambiamento vengono recepiti più lentamente, abbiamo ottenuto i risultati più deludenti, allargando ulteriormente la forbice del consenso rispetto all’area milanese e ai capoluoghi di provincia. Ciononostante, in questi anni è cresciuta una nuova classe dirigente che si è formata assumendosi responsabilità nelle amministrazioni locali e nel partito. E oggi, forti di queste esperienze e consapevoli delle difficoltà incontrate, intendiamo candidarci alla guida del Partito Democratico lombardo. Con il compito principale di costruire per tempo un progetto vincente. Aperto alla grande ricchezza dei movimenti civici lombardi, ma senza per questo rinunciare alla centralità del Partito Democratico. Nelle persone e nelle idee”.
Vedi il programma di Alessandro Alfieri
DIANA DE MARCHI (Sito web: http://www.dianademarchi.net/)
Nata a Milano nel 1959, è docente di tedesco e italiano per stranieri e dal 2005 insegna presso la scuola media statale sperimentale Rinascita - A. Livi di Milano e tiene corsi di italiano per donne straniere. Nel 2006 è stata eletta consigliera in Zona 7 a Milano e si è occupata di scuola, cultura, integrazione, problematiche femminili oltre che di una riqualificazione del territorio attraverso processi non solo urbanistici, ma anche sociali.
Ha partecipato attivamente alla nascita del Partito Democratico venendo eletta nella prima Assemblea nazionale del partito. Dal 2008 è coordinatrice del circolo PD Pio La Torre - San Siro e fa parte della Direzione del PD Metropolitano milanese.
Dal 2010 è Consigliera provinciale e in questa veste ha continuato a occuparsi di servizi pubblici, sicurezza, cultura, integrazione e problematiche femminili. In Consiglio provinciale si è battuta per garantire un’adeguata rappresentanza femminile all’interno del gruppo di lavoro sulla città Metropolitana, per sostenere il finanziamento dei centri anti violenza, per il congedo obbligatorio di paternità ai dipendenti provinciali, per preservare le sedi giudiziarie locali e rendere pubbliche e trasparenti le retribuzioni del Cda del Teatro alla Scala di Milano.
Le ragioni della candidatura
“E’ passato solamente un anno dalle elezioni regionali lombarde. Un anno che sembra un ventennio, dato che il modello lombardo è rimasto esattamente lo stesso. Modello formigoniano e maroniano, a prima vista differenti, eppure del tutto simili nella sostanza delle scelte. Modello al quale non siamo stati capaci di contrapporre la nostra idea di Lombardia, appiattendoci su una responsabilità istituzionale che ci ha fatto perdere incisività nell'azione politica. Siamo rimasti troppo a lungo nel Palazzo, mentre il nostro elettorato chiedeva cambiamenti radicali nelle politiche del lavoro e della formazione, sulle questioni ambientali, sull’estensione dei diritti a tutti, con formula piena. Abbiamo bisogno di recuperare questa distanza, abbiamo bisogno di un Partito Democratico aperto, capace di relazionarsi con tutte le realtà istituzionali ma soprattutto capace di parlare a tutte le province della nostra Regione, che si faccia promotore di grandi campagne di mobilitazione, per disegnare il cambiamento possibile”