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RifiutiZero 29gen2013Mercoledì 29 gennaio si è tenuto, presso la Sala Conferenze dell'Urban Center di Monza, il primo dei tre incontri che il PD Monza e Brianza ha organizzato sul tema dei rifiuti e della loro gestione, per fare chiarezza su un tema complesso e supportare la propria azione nella costruzione delle proposte strategiche e nelle decisioni.

Il primo incontro era organizzato assieme al PD di Monza e alla Coalizione di centrosinistra. Dopo l'introduzione del segretario Pietro Virtuani, che ha chiarito l'importanza di non abdicare al ruolo della politica in questo ambito, il primo intervento è stato quello di Mirko Tutino, Assessore all'Ambiente Provincia di Reggio Emilia e membro della Direzione nazionale del PD. Tutino è molto noto per il successo del suo sforzo nello spegnimento dell'inceneritore di Reggio Emilia.

In una intervista recente, Tutino ha evidenziato come "la chiave è nel concepire un meccanismo fiscale per cui alle famiglie conviene fortemente non sprecare, ma anzi riutilizzare e recuperare materia. La missione dei territori è quella di riportare il rifiuto residuo, oggi insostenibile, a ciò che è effettivamente riciclabile. Ma il tutto non può attuarsi solo a livello della singola cittadinanza: la vera sfida, e a Reggio ci siamo riusciti, è coinvolgere un comune intero, e poi un sistema di comuni. Abbiamo dimostrato che le variabili economiche non sono necessariamente da accettare così come sono, ma che si possono modificare ed adattare a ciò di cui abbiamo bisogno: abbiamo reso, con la tariffa puntuale ("paghi per ciò che smaltisci"), il riciclo più leggero e conveniente, lo smaltimento più oneroso."

Gli obiettivi da porsi sono quindi: prevenire la produzione dei rifiuti, procedere verso una "Società del riciclaggio", ridurre lo smaltimento dei rifiuti in discarica, fino al raggiungimento dell'opzione "discarica zero". Tanti dati sulla sua Provincia, provenienti dalla loro esperienza virtuosa e la loro proposta del sistema impiantistico del futuro, basato sui "Polo del Recupero" (impianti di trattamento carta e plastica e impianti di trattamento sfalci e potature), "Polo del Trattamento" e "Polo dello smaltimento".

Sul Trattamento Meccanico Biologico (TMB) del rifiuto indifferenziato, la Provincia di Reggio Emilia ha emesso un bando per acquisire le competenze a renderlo una Fabbrica di Materiali, che sarà affidata al Gestore dei Rifiuti. Il bando è stato vinto dalla Scuola Agraria del Parco di Monza, che ha studiato la situazione di Reggio Emilia proponendo tutti i potenziali miglioramenti nelle raccolte e nuove soluzioni tecnologiche per il TMB. La Provincia ed il Comune forniranno al Gestore questi elementi come scenario di prospettiva, cui dovrà tendere l'impianto. Altri obiettivi molto importanti sono il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti ed un percorso a sostegno della proposta di Legge Regionale per una fiscalità ambientale che disincentivi l'uso di discariche/inceneritori ed adotti nuove regole per favorire il recupero di materia.

Anche Enzo Favoino, della Scuola Agraria del Parco di Monza e Coordinatore Scientifico Zero Waste Europe, ha esordito dalla necessità di massimizzare il recupero per minimizzare l'incenerimento. "Rifiuti Zero, più che una destinazione, è un viaggio" e "lo spegnimento di certi impianti è una condizione necessaria al viaggio", perché creano rigidità al sistema, impediscono le politiche virtuose e innovative. Le "5 R" della strategia Rifiuti Zero (Reduce, Reuse, Recycle, Rot (composta), Re-design) non solo per coerenza con i principi della sostenibilità ambientale, ma come strategia economica per rispondere alla scarsità di risorse. Ma a che livello si può arrivare? Per Favoino è necessario coordinare gli sforzi per far crescere la raccolta differenziata a quelli per ridurre la produzione dei rifiuti. Laddove, come a Monza e in Brianza, si è partiti presto, ma ora si è rimasti indietro, bisogna sapersi dare obiettivi ambiziosi. Tanti esempi nel Nord Italia dimostrano già l'importanza anche economica della scelta. La potenzialità troppo alta di incenerimento è un problema grosso da risolvere anche perché è falso che l'energia prodotta dall'incenerimento sia rinnovabile, perché nel rifiuto residuo la quantità di energia rinnovabile è molto bassa. La Danimarca stessa sta studiando l'exit strategy dall'incenerimento, dopo anni in quella direzione. Molto interessante, a mio parere, la raccomandazione di fondo di mantenere elastico il sistema: se non ho frainteso, farebbe pendere la bilancia verso la scelta della gara, con capitolati molto precisi sugli obiettivi, in alternativa all'in house.

Giovanni Angioletti, Assessore all'Ambiente di Lissone, ha raccontato i primi tre mesi della loro sperimentazione del sistema RFID (Radio Frequency IDentification), tecnologia utilizzata per misurare la produzione di rifiuti non riciclabili da parte del singolo cittadino. E' esperienza diffusa che l'introduzione di questa pratica, unitamente alla "tariffazione puntuale" (chi inquina paga!) porta ad un incremento immediato considerevole della raccolta differenziata. Bisogna pensare che passare dal 60% al 80%, vuol dire aver ridotto alla metà il rifiuto indifferenziato. Sono numeri importanti e teoricamente non c'è un limite, perché intanto la tecnologia evolve e possono evolvere le politiche sugli imballaggi e le ricerche sui materiali. Pur con tutte le criticità delle sperimentazioni e delle novità, l'esperienza di Lissone sta già dando ottimi frutti ed è un'occasione di incontro con i cittadini e di formazione.

C'è molto interesse in Brianza per spingere la tariffazione puntuale e più in generale alla necessità di ripensare il ciclo dei rifiuti nella direzione Rifiuti Zero.
Mi scuso per le imprecisioni o i possibili errori su una materia così complicata e ricordo a tutti i prossimi due incontri mercoledì 5 e 12 febbraio a Bellusco e Seregno

Per approfondire:
Verso lo "Zero" di Enzo Favoino
Piano d'ambito di Mirko Tutino
Progetto RIFD del Comune di Lissone di Giovanni Angioletti