È tutta colpa mia. Gianni Cuperlo è accigliato, tenebroso come il suo vestito e con addosso l’ennesima cravatta sbagliata. Accetta più o meno la sconfitta ma le sue parole non imprimono nuovo slancio, sono completamente prive di vitalità. L’ex segretario FGCI riempie il suo discorso di amarezza e stanchezza. È una parte della vecchia classe dirigente che si arrende.