Con il voto contrario del Partito democratico, in Commissione Cultura e istruzione - quella che include le tematiche dell'istruzione e della formazione, della cultura, dello sport, delle politiche giovanili e della comunicazione - è stato votato il bilancio di previsione 2014-2016.
"Il bilancio presentato in commissione è la fotografia della politica che ha adottato questa Giunta regionale, che noi non condividiamo e il nostro voto non può essere che negativo", ha spiegato Fabio Pizzul.
Molti sono, infatti, gli aspetti lacunosi e i finanziamenti drasticamente ridotti per settori che invece andrebbero sostenuti, primo fra tutti il diritto allo studio.
"E' chiara la scelta politica di Maroni di mantenere i contributi per il buono scuola (quello destinato agli studenti delle private), per il quale c'è un investimento di circa 30mila euro, analogo agli anni precedenti - ha detto ancora Pizzul -.
Invece, si passa da 23 milioni e mezzo a circa 5 milioni per le risorse regionali per la componente al reddito, la cosiddetta dote scuola per il sostegno al reddito (lo strumento indirizzato agli studenti di tutte le scuole). Neppure l'ex presidente Formigoni era arrivato a proporre una differenza così marcata".
Inoltre, dalla lettura del bilancio alla voce 'assegni di studio individuali a studenti meritevoli' si passa da circa 5 milioni a zero euro, rilevando una politica inadeguata e insufficiente per il diritto allo studio.
"Negli ultimi anni - ha aggiunto Pizzul - come Pd avevamo insistito per il riequilibrio tra le risorse destinate alla dote scuola per il sostegno al reddito e quelle destinate al buono scuola per la libertà di scelta e avevamo ottenuto risposte confortanti. Invece, questo bilancio di previsione configura un ritorno a uno squilibrio difficile da sostenere e da spiegare".
Infine, anche sul capitolo dello sport e della cultura si rileva una insufficienza di risorse, soffocando i due settori sui quali la Giunta proclama investimenti ma non destina risorse economiche.
Il Pd aveva già rilevato, in discussione di programmazione regionale, a giugno, che "per cultura e sport erano nozze con i fichi secchi", facendo sapere che si parlava "di poche centinaia di migliaia di euro". Cifre, cioè, con cui non è possibile far fronte a investimenti concreti in questi settori: "Ci si limita a sostegni spot ad alcune iniziative e non si investe su una programmazione di interventi seri, duraturi, veramente interessanti", avevano detto i consiglieri. E così è stato.