Il congresso del Pd in programma per il prossimo 8 dicembre che sarà chiamato a eleggere il nuovo segretario "deve essere un confronto tra persone ma anche di programmi ed idee dove il grande popolo delle primarie sarà chiamato a scegliere tra i quattro candidati".
E' quanto auspicato il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che ha partecipato a Milano all’iniziatva di Gianni Cuperlo ‘La bellezza della dignità’.
"Mi aspetto - ha osservato il segretario democratico - che i quattro candidati siano in condizione per loro, ma anche per il Paese, di mettere in chiaro i punti programmatici che li differenziano nella loro sfida in modo che in questa fase il congresso sia sì un confronto tra persone, ma anche di programmi".
"In questo mese succederà di tutto – è stato il ragionamento di Epifani -: la legge di stabilità, il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi e la scelta del nuovo segretario del Pd. Dobbiamo quindi fare uno sforzo, attraverso i nostri candidati e usare questo mese per parlare al Paese di temi concreti".
Riferendosi alle polemiche sulle regole per il congresso, il segretario dei democratici ha esortato: "Non possiamo militare per la parte e dividerci sul tutto, prima delle regole e oltre le regole c'è il valore partito".
Certo, ha ammesso, ''qualche regola'' fra quelle messe a punto per il Congresso del Pd ''non era propriamente la più adatta, perché quando inizia un Congresso la platea degli aventi diritto al voto deve essere definita''.
Ma, nonostante le polemiche sul tesseramento, Epifani ha ricordato il grande rinnovamento messo in atto con il congresso, con il 95% di segretario provinciali nuovi e più giovani e 20 donne elette, sottolineando che ''tanti parlano di rinnovamento, noi proviamo a farlo con i fatti concreti''.
E a proposito della querelle sul tesseramento, il segretario ha sottolineato: ''Sono situazioni del tutto fisiologiche, credo che lo stop del tesseramento fosse un atto giusto'', escludendo che quanto accaduto possa compromettere il congresso in programma l'8 dicembre.
''Non ci deve essere un partito di esterni contrapposto a un partito di iscritti, abbiamo bisogno di tutti - ha rimarcato il segretario del Pd - non è questione se leggero o pesante. Anche un partito leggero, inclusivo, aperto a tutti coloro che cercano una guida, ha bisogno di alcuni vincoli fondamentali di cui non possiamo fare a meno”.
Passando a parlare del governo, Epifani ha sottolineato che "la legge di stabilità è sempre stata così, come i congressi non è un pranzo di gala. Siamo in una fase tumultuosa in cui ognuno cerca di migliorare la parte che vuole e per quanto ci riguarda ci sono due obiettivi prioritari, che riguardano maggiori investimenti e più equità sociale. Nella crisi c'è chi ha perso tutto, chi non ce la fa ad andare avanti. Il Pd deve stare con queste persone".
Il segretario democratico ha poi annunciato dal palco di Milano che “tra febbraio e marzo avremo l'onore di organizzare a Roma, per la prima volta, il congresso del Partito socialista europeo, segno di un'appartenenza che dice quali sono le nostre radici e i nostri legami. Il Pd deve essere un grande partito italiano ed europeo”.
E, sempre a proposito di Europa: “'Se l'Europa parla con quattro lingue finisce per non parlare. La nostra Europa non finisce alle Alpi ma nel Mediterraneo e dobbiamo volere un'Europa diversa. Basta a un'Europa a due velocità: chi ha tutto e chi perde tutto. Serve uno Stato, una realtà politica, oltre che la moneta unica”.
"Buon congresso a tutti, buona sfida, caro Gianni”, ha concluso, rivolto a Cuperlo.
Oltre a Epifani, che aveva preso parte anche alla Leopolda di Matteo Renzi, all'iniziativa di Cuperlo erano presenti diversi dirigenti locali democratici e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.