Nella sala rimessa a nuovo del circolo Operai e Contadini di via Col di Lana si si sono tenuti i Congressi Provinciale e del Circolo 6 del PD.I risultati hanno visto la sostanziale parità tra i candiatati alla segreteria provinciale dove Poletti ha raccolto 19 voti mentre Virtuani 18. Scontata la riconferma del coordinatore di circolo uscente Tina Colombo essendo l'unica candidata in lizza.
Parzialmente rinnovato il coordinamento del circolo. Tina Colombro di potrà avvalere della collaborazione di alcuni membri uscenti (Francesca Appiani, Andrea Campora, Ezio Dondè, Domenico Pittaluga, Maria Giovanna Porro, Piera Pozzoli, Wanda Scozia) ai quali si aggiungeranno Chiodaroli Cleonice, Augusto Dal Porto e Marco Pietrobon.
Essendo 10 i posti disponibili, due iscritti che avevano dato la disponibilità hanno accettato di risultare "primi dei non eletti". Si tratta di Elena Ratti e Elio Bindi.
Nel suo intervento iniziale, Tina Colombo si è augurata che la rinnovata sala del Circolo Operai e Contadini possa essere di servizio al quartiere e che possa essere utilizzata dalle associazione che ne facciano richiesta, per attività didattiche o ricreative (feste e altre). Ha anche rinnovato il suo impegno a far si che il Circolo diventi un punto di riferimento per portare le istanze del quartiere all'amministrazione e con particolare attenzione ai problemi sociali e di viabilità.
L'affluenza al congresso provinciale del circolo 6 non è stata molto elevata (57% degli aventi diritto) probabilmente anche a causa del sistema di voto a liste bloccate che non ha sicuramente stimolato le persone a partecipare. Per questa ragione, all'inizio della mattinata è stata messa hai voti la seguente mozione da inviare al segretario Epifani e al segretario regionale Alfieri approvata all'unanimità dai presenti:
"I partecipanti al Congresso del Circolo 6 di Monza disapprovano il metodo imposto a livello nazionale e regionale delle elezioni congressuali con liste bloccate. Chiedono che in futuro questa antidemocratica prassi venga definitivamente abbandonata e venga restituito ai votanti la possibilità di scegliere i loro rappresentanti. Non si comprende come si possa sostenere la necessità di abolire il "porcellum" e poi introdurlo in modo incoerente nelle elezioni congressuali del PD".