"I dati sulla disoccupazione sono drammatici, soprattutto per quanto riguarda quellagiovanile che sfonda il tetto del 40%. In un momento nel quale il Paese avrebbe bisogno del massimo di stabilità per affrontare i problemi dell’Italia reale che si chiamano lavoro, reddito e sviluppo, Berlusconi decide di aprire la crisi. Quando gli interessi personali travolgono l’interesse collettivo la politica abdica al suo ruolo".
Ha commentato così Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, i dati Istat e Censis sulla disoccupazione giovanile.
"Fa bene, quindi, il premier Letta - ha aggiunto - a presentarsi alle Camere per chiedere la fiducia su un programma che affronti, con la legge di Stabilità i temi economici e sociali più urgenti e con una nuova legge elettorale i temi della governabilità".
Per la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, "i dati resi noti oggi da Cnel e da Istat sulla disoccupazione sono a dir poco allarmanti: il tasso di senza lavoro tra i giovani ha raggiunto il record storico del 40,1%! In generale la disoccupazione ad agosto è salita al 12,2%, in rialzo di 0,1 punti percentuali su luglio e di 1,5 punti su base annua, diminuisce quella maschile mentre sale quella femminile".
"Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono 667 mila e rappresentano l’11,1% della popolazione! Quel che è peggio è che Cnel indica parte della disoccupazione generata nella crisi come un fatto ormai strutturale, e indica la crescita dei disoccupati di lunga durata, in cerca di lavoro da almeno 12 mesi, che ormai rappresenta il 49 per cento dei giovani in cerca di lavoro".
Per Fedeli sono "dati che non fanno che confermare, sempre in peggio, quelli dei mesi scorsi fotografando una situazione di crisi sulla quale è necessario intervenire collocandosi nel percorso già avviato dal governo in questi mesi. Servono azioni concrete, come la diminuzione delle tasse su imprese e lavoro, e interventi e politiche coordinate con quelle di altri paesi europei e chiaramente finalizzati alla crescita, allo sviluppo e alla creazione di occupazione".
Maria Luisa Gnecchi, capogruppo PD in Commissione Lavoro, ha aggiunto che "questi dati purtroppo confermano quello che andiamo dicendo da tempo. Con una crisi occupazionale così significativa non era il momento storico per la manovra Fornero sulle pensioni, che allunga la vita lavorativa impedendo l’ingresso dei giovani di cui per altro le aziende hanno molto bisogno; in un periodo di grandi cambiamenti è ovvio che la creatività, la disponibilità alle nuove tecnologie e la formazione improntata sull’informatica, le lingue e la conoscenza del mondo garantisce che i giovani siano ottime risorse per le aziende che invece si ritrovano costrette a mantenere per anni persone che avrebbero preferito andare in pensione".
"Oltretutto questi dati dimostrano che è in aumento il partime involontario e la sottoccupazione: anche questo dimostra che si devono trovare risorse per creare nuovi posti di lavoro e più qualificati e, come il PD va dicendo da tempo, l’eliminazione dell’Imu per la prima casa andava graduata e non generalizzata per tutti perché la priorità è il lavoro”, ha concluso.
"I dati sulla disoccupazione sono un richiamo a chiunque abbia responsabilità politiche, dal momento che il tempo passa, i ritardi e i rinvii sono un costo caro sulla pelle di molte persone, sempre più scoraggiate anche nella ricerca di occupazione.
Abbiamo bisogno di stabilità affinché gli interessi sul debito pubblico non esplodano e con essa si disperdano ulteriore, decisive risorse". E' quanto ha dichiarato Cecilia Carmassi, responsabile Lavoro e Politiche sociali del PD.