Ora è ufficiale: Pippo Civati si candida alla segreteria del Pd. Era già nell’aria da un po’ di tempo, ma ora “pronuncia” apertamente le parole “mi candido” e lo fa attraverso tra la gente e attraverso il suo account Twitter al termine di tre giorni di meeting a Reggio Emilia dove è stato protagonista del PolitiCamp.
Dal palco dell’evento intitolato “W la libertà” (#wdays in hashtag) Civati ha annunciato che lui ci sarà tra i pretendenti alla segreteria del Pd.
Definisce Matteo Renzi una grande risorsa, ma dice che per cambiare le cose serve una forza politica che in questo momento nel Paese non c’è e che è in un posto sbagliato, ossia quel governo delle larghe intese guidato da Enrico Letta cui manda un messaggio nel tweet con l’annuncio della candidatura e dice:
Mi candido e lancio un manifesto contro il tatticismo. Se questo va contro le larghe intese, caro Enrico, ce ne faremo una ragione. #wdays
Civati spera che non vengano cambiate le regole e ammette di essere stanco di sentir parlare di correnti, correntoni, dei piccioni e delle pitonesse, termini con cui si riferisce chiaramente al “tiro al piccione” di cui Renzi si sente vittima e a Daniela Santanchè.
In pochi tweet Civati spiega già alcuni punti del suo programma, gli obiettivi di riportare Sel dalla parte del Pd, di richiamare il popolo delle primarie, di fare dell’Italia e del partito un “posto dove andare, stare bene, fare le cose che cambiano la vita alle persone”.
Al centro della sua attenzione ci saranno l’ambiente, la formazione, il lavoro e promette di vendicare la titubanza sugli F35, Pompei, Taranto inquinata e tutte le aspettative deluse finora dal Pd, partendo proprio da quegli otto punti che erano alla base della campagna elettorale.
E Civati cita anche Grillo, con cui poco tempo fa ha avuto un battibecco “virtuale”, dicendo:
Era troppo rivoluzionario quel governo del cambiamento, non lo abbiamo voluto fare e non l’ha voluto fare neanche Grillo.
Secondo Civati, inoltre, un dirigente del Pd non deve sentirsi in imbarazzo se si presenta a una manifestazione della Fiom mentre è al governo con Berlusconi.
Proprio in occasione del Politicamp del weekend appena trascorso, Civati ha lanciato un nuovo sito web attraverso il quale era possibile seguire l’evento W la libertà e che sarà il punto di riferimento per la sua campagna da candidato alla segreteria del Pd durante la quale ha promesso di non parlare male dei suoi “avversari”. Il sito, che è autofinanziato, servirà anche a raccogliere fondi per la campagna perché, dice Civati, dietro la sua candidatura non ci sono nomi altisonanti, ma persone che danno un piccolo contributo online, compresi tanti “cervelli in fuga” che partecipano dall’estero.
Ora il prossimo passo sarà lanciare il suo “manifesto contro il tatticismo” e sul suo blog si è già schierato contro la tattica di cui la politica è ammalata:
Concentrarci sulla ricostruzione di un centrosinistra di governo (senza suffisso con il superlativo), studiare una strategia che ci consenta di uscire da questo eterno impasse e da un’alleanza innaturale, andare alla ricerca di tutte le forze buone che ci sono nel Paese. E smetterla con i calcoli e con i sondaggi, e provare a parlare di politica, senza farci distrarre da cose totalmente inutili. Sono anni che la politica è ammalata di tattica, che poi per altro nove volte su dieci si rivela sbagliata. È venuto il momento di prenderne atto. Ci riusciremo? Sì.