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choiceEsprimo la mia opinione su Presidenzialismo, elezione diretta e Costituzione. Con una premessa: 

L'agenda delle cose da fare non deve essere dettata dal pdl. Non dobbiamo cadere nel tranello di deviare  dall'obiettivo vero, che è la riforma della legge elettorale. In questo momento politico la priorità resta dare lavoro e sostituire la legge elettorale.Non incolpiamo Letta, ha fatto solo da amplificatore a richieste e sogni di presidenzialismo che non provengono dal Pd. 

Chi in questo momento vuole che si parli di presidenzialismo ed elezione diretta, ha in mente di distrarci  dalle vere priorità: nuova legge elettorale e dare lavoro.

Non dobbiamo avventurarci oggi su questo argomento perchè: 

  1. I poteri costituzionali sono indipendenti tra di loro, ma legati da una caratteristica comune: rispettare la Costituzione repubblicana.L'equilibrio tra potere legislativo, amministrativo e giudiziario, la vigilanza sul rispetto di questo limite è affidata al Presidente della Repubblica e alla Corte Costituzionale, in primis. Ci sono inoltre altri organi importantissimi di rilievo costituzionale, Corte dei Conti, Consiglio di Stato e altri ancora, che hanno attribuzioni delicate che si riflettono, in definitiva, sulla vita dei cittadini.
  2. L'equilibrio tra i poteri e la sorveglianza sulle competenze è stato previsto dall 'assemblea Costituente, con l'ordine del giorno Perassi del 4 settembre 1946 dove fu deciso che "il tipo del governo presidenziale non risponderebbe alle condizioni della società italiana" e si decise "per l'adozione del sistema parlamentare" da migliorare nel tempo con provvedimenti "idonei a tutelare le esigenze di stabilità dell'azione di Gioverno".
  3. Cosa diversa è dunque il semipresidenzialismo (Francia) o presidenzialismo (Usa), dalla nostra attuale Repubblica parlamentare: Parlamento e semipresidenzialismo o presidenzialismo sono divergenti, stanno in due direzioni diverse. Dove esistono poteri di governo in capo al presidente, esistono anche contrappesi per limitare gli eccessi.
  4. Anche nel nostro sistema sono previsti dei contrappesi di equilibrio tra i poteri; anzi è proprio perchè esistono dei "relè" di sicurezza che i nostri governi a volte durano poco. Perchè scattano le garanzie a tenuta del sistema costituzionale.
  5. Ora una cosa è migliorare, riformare l'azione di Governo con dettagliati, specifici istituti che riformino alcune cose; un'altra è stravolgere il ruolo del Presidente della Repubblica, che ha funzione di sorveglianza, di custodia, di indirizzo costituzionale.
  6. Andare oggi a toccare l'istituzione Presidente della Repubblica significherebbe andare a toccare MOLTISSIME competenze di altri organi; cosa che sicuramente non è da fare oggi, perchè impegnerebbe discussioni infinite; invece riformare alcuni istituti parlamentari per agevolare l'azione di governo è ammissibile, ma buttare via tutto per...agevolare chi sogna "un uomo solo al comando" non è ammesso perchè non è costituzionale.

Non  facciamoci dunque distrarre: la precedenza sia data al lavoro e alla riforma del  sistema elettorale.