La sua relazione, con un excursus storico molto dettagliato, descrive ciò che è avvenuto negli ultimi 20 anni.
Dai pochi impianti iniziali, alla nascita del coordinamento per costruire tre centri polivalenti in città, fino alla costruzione del palazzetto dello sport.
Dalle intenzioni iniziali, che prevedevano luoghi sportivi polivalenti e intergenerazionali, con attività non solo sportive in senso stretto, ma altre iniziative che coinvolgessero giovani e adulti, donne ed anziani, attività di svago e di gioco, si è pervenuti, oggi, alla semplice esistenza delle palestre scolastiche e del palazzetto dello sport.
Nasce quindi l'esigenza di rilanciare "l'offerta pubblica" per i luoghi dello sport.
E sicuramente il ruolo di Beretta nella consulta dello sport avrà rilevanza per tutte le competenze tecniche possedute, magari affiancato da persone che hanno anche altre competenze. Giuridiche e organizzative, oltre che tecniche.
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Il mio pensiero è che lo sport in città coinvolge molti cittadini, come fruitori e come spettatori, molte associazioni, tanti concessionari.
E tante concessioni.
E dato che sono interessati e coinvolti moltissimi cittadini, la materia è politica, in senso positivo, nel senso che l'amministrazione comunale deve prendere in considerazione i risvolti politici del settore sport, la sensibilità dei cittadini a tale materia, il ritorno in termini di consenso.
L'attenzione che io auspico per tale settore è quindi non solo tecnico: da questo lato abbiamo bravi e competenti esperti in strutture e impianti.
Ma anche e soprattutto che ci sia un'attenzione politica al settore; che i contratti-concessioni siano visti con la lente di ingrandimento; che i concessionari siano persone leali e pulite; che non ci sia possibilità di scandali; che non ci siano subappalti strani; che la tutela pubblica si faccia sentire, sia nel momento dell'assegnazione della concessione, sia anche durante il periodo di gestione; che la percezione di struttura pubblica sportiva comunale, anche se assegnata alla gestione privata, sia rinforzata nella cittadinanza; che i luoghi comunali siano riconosciuti come luoghi pubblici e non lasciati ad iniziative individuali del gestore.
Che si capisca che c'è aria nuova anche nel delicato settore, che orienta l'atteggiamento politico di molti cittadini.