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Monza-sede-Provincia"Usciamo da una settimana difficile, non solo per l'esito del voto nazionale, ma per tre fatti importanti e al tempo stesso preoccupanti che hanno occupato le pagine dei giornali brianzoli". Con queste parole il capogruppo del PD in Provincia di Monza e Brianza Domenico Guerriero ha commentato i fatti recenti di cronaca che hanno investito la Brianza negli scorsi giorni.

"Il primo è quello delle dimissioni di Beretta da Direttore Generale dell'ospedale San Gerardo sulla base dell'esito elettorale e del cambio di amministrazione regionale. Fatto che apprendiamo con stupore ma anche con molti dubbi: queste dimissioni non ci convincono e vorremmo capire cos’altro c’è dietro un gesto di tale entità.

La seconda è la deposizione in procura del Presidente della Provincia Dario Allevi per dar conto di come compose la giunta nel 2009 e, viste le dichiarazioni nelle quali dipinge Ponzoni come il vero e unico regista, la questione si può rappresentare nel migliore dei casi come una gran brutta figura, nel peggiore come un campanello di allarme che desta in noi forte preoccupazione, dal momento che si trattava della direzione politico-amministrativa della Brianza, lasciata in mano a chi, in seguito, è stato coinvolto da indagini in affari a dir poco preoccupanti.

La terza è l'operazione Briantenopea che ha svelato le relazioni tra politica e camorra nel nostro territorio e ha introdotto anche in Brianza il sospetto della compravendita dei voti attraverso rapporti con clan camorristi. A questo punto ci viene da chiederci quante e quali elezioni sono state inquinate da questi accordi deviati con la criminalità organizzata e pensiamo che si debba andare a fondo su questa faccenda.

A fronte di questi tre segnali preoccupanti, vogliamo evidenziare l'importanza di contrapporre tre punti fermi: le prese di posizione forti come quelle del segretario della CGIL Maurizio Laini, il lavoro della magistratura e la preziosa opera del colonnello Giuseppe Spina e dei trecento carabinieri guidati dal maggiore Luigi D’Ambrosio e dal capitano Marco D’Aleo".