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ambrosoli_dibattito_lombardiaA metà Dicembre ho partecipato ad un incontro pubblico All’”Ambrosianeum”  sul  tema del futuro dellaLombardia e della sua importanza economica in Italia.

Era presente Umberto Ambrosoli e i contenuti emersi sono molto attuali per l’inizio di questa campagna elettorale.

Un primo contributo importante è stato quello dell’ex rettore del Politecnico Adriano De Maio che

riaffermato l’importanza della nostra regione.  Anche in momenti di crisi, la sua importanza per popolazione, reddito pro-capite, occupazione, risultano i migliori d’Italia.  Con uno sguardo sull’Europa, si può paragonare alle Fiandre o alla Baviera.

Certo la situazione è difficile anche da noi, ma  quel punto di domanda nel titolo della Tavola Rotonda  va tolto, perché è da qui che comincerà la ripresa.

La Lombardia da sempre ha risorse inaspettate ed un comune sentire. In  passato a Milano, lo spirito di solidarietà portò a realizzare i “Martinitt”, le “Stelline” per i fanciulli abbandonati, la “Cagranda” per gli ammalati, i Politecnici per il sapere. C’è quindi un capitale sociale che non si deve disperdere.

In Lombardia è sempre stata viva l’imprenditorialità e la competitività, che si è affermata anche fuori dal territorio. Dove andiamo creiamo lavoro.

In questo senso non si deve impedire ai giovani di portare i loro saperi altrove ma allo stesso tempo dobbiamo saper tornare ad attirare saperi e capitali sociali dall’estero.

La Lombardia è ancora in una posizione buona.  La Ricerca e lo Sviluppo, tanto penalizzate, sono  ancora migliori che altrove.

Occorre dare fiato al lavoro che produce ricchezza reale, non di carta, orientata allo sviluppo sostenibile, nel rispetto delle diversità.

Sono però di ostacolo la valanga di normative ed il centralismo burocratico. Eravamo una delle 4 regioni più ricche d’Europa. Possiamo tornare ad esserlo, Occorre però allargare i confini.  Da Torino a Trieste è tutta una macro regione, con la Lombardia al centro.

Aprendo  la Tavola Rotonda, il moderatore Schiavi ha  ricordato che si è chiuso un ciclo.  Che cosa arriverà?

La gestione della Giunta lombarda con Formigoni ha fatto scadere il concetto di sussidiarietà.  Troppi scandali, troppi sprechi.  Nonostante ciò il sistema ha tenuto, ma si deve cambiare.  Chi ha di più deve dare a chi ha di meno.

Un cambio di attenzione è ciò che ha sollecitato Giulia Maria Crespi (ambientalista) puntando il dito sulla priorità del territorio, dell’ambiente, dell’agricoltura.  Serviranno anche nuove strade, ma cominciamo da quello che c’è, difendendo il territorio, come fece Radetzky nonostante la dominazione austriaca.

Da una ricerca di Manneimer risulta che l’87% degli intervistati ritiene l’agricoltura come importante.  Meglio l’odore di concio che quello della benzina.   In effetti la Lombardia è ancora la più importante regione agricola d’Italia

L’aspetto della legalità è stato introdotto dal  Sindaco di Milano  Giuliano Pisapia, che esordisce precisando che Milano non è la Lombardia.

Purtroppo la gestione di centro-destra di questi anni ha portato al record di amministratori indagati.  Occorre un cambiamento che è iniziato appunto da Milano, che aveva accumulato  anche un record negativo di sprechi   ( auto blu,  ecc. )

Milano è un faro. Ora con le primarie abbiamo tre candidati di livello.

Tra questi il nostro Ambrosoli che sa aggregare; ha nel DNA la legalità, sa ascoltare gli altri, ciò che serve alla sinistra:  sapersi confrontare. ( nel frattempo le primarie hanno investito Ambrosoli della candidatura .n.d.r.)

Umberto Ambrosoli prendendo la parola, ricorda come, quando fu programmata questa tavola rotonda, non si pensava alle elezioni, e lui non aveva ancora sciolto il nodo della sua candidatura. Aveva preparato, per il suo intervento, un taglio legalitario, e questo ha mantenuto .Riprende il tema del rispetto delle regole.

Il tasso di criminalità ha raggiunto valori impressionanti. La malavita organizzata ha diversificato gli investimenti.  Per il 50% si dedica al movimento terra e all’edilizia.  Per il resto al turismo, al commercio, alla ristorazione.  In questo senso la Lombardia ha il primato negativo su Piemonte e Veneto.

La classe dirigente nostrana ha ignorato per anni il problema, che già da 1970 dava segni preoccupanti. E’ urgente ora sviluppare una politica efficace,  L’antiriciclaggio non basta.