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bersani_al_carroponteUltima serata delle Festa del Pd di Milano nella nuova area del Carroponte di Sesto S.Giovanni. A concludere la festa il Segretario nazionale Pierluigi Bersani, che sottoforma di intervista ha risposto alle numerose domande davanti ad un folto e attento pubblico.

Con queste note riassumiamo le parti più importanti di questa intervista di Bersani, interventi che hanno spaziato sui diversi temi del paese e del nostro partito.

Noi siamo un Partito popolare una garanzia contro i populismi e contro il malcostume e la corruzione. Dobbiamo, dopo le vicende del Lazio,farci carico di evidenziare tutte quelle situazioni dove, a livello locale e generale, si possono essere creati i presupposti per un utilizzo distorto dei finanziamenti pubblici ai partiti,non per spirito scandalistico ,ma perché vogliamo finanziamenti pubblici controllati, spesi in modo trasparente e per le finalità per le quali sono stati erogati e vogliamo che sia la politica a risolvere questi problemi.

Dobbiamo essere il supporto di una riscossa civica che ripristini la legalità a tutti i livelli consapevoli che il discredito che cade sulle istituzioni mette a dura prova tutte le forze politiche anche quelle meno coinvolte e la stessa democrazia.

Abbiamo bisogno di una buona legge contro la corruzione (abbiamo visto negli scorsi giorni chi si oppone) e una buona legge elettorale.

La crisi produce disgregazione sociale e da qui nascono i populismi che con matrici diverse propongono facili soluzioni, tutte sbagliate e pericolose, che hanno come denominatore comune l’attacco ai partiti e alle istituzioni.

Noi abbiamo avuto il “berlusconismo” ( che è cosa diversa da Berlusconi) e che ha proposto uno schema di apparente rigore liberista , promettendo diminuzione di tasse mentre aumentava la spesa pubblica,incoraggiava l’evasione fiscale senza produrre una benché minima riforma, in un clima di scontro tra nord e sud e tra italiani e migranti.

Il tutto condito da una logica contraria ai partiti e alle istituzioni.

Questa politica è fallita e ha permesso il consolidarsi e l’estendersi del malaffare e della corruzione.

Non vorremmo che fosse qualcuno della sinistra ad appropriarsi delle logiche berlusconiane.

Noi che abbiamo sempre avuto come riferimento i conti dello Stato,che abbiamo avviato politiche industriali abbiamo titolo per rivolgerci ai delusi di questa politica.

Possiamo dire loro che non è un uomo della provvidenza di cui loro e l’Italia hanno bisogno,ma di governi che decidano e diano prospettive alle categorie che sono in difficoltà e all’Italia intera

La concretezza dei programmi è un punto decisivo perché la gente è stanca degli scandali ,ma anche della incapacità di dare risposte che avviino la soluzione dei problemi.

Il Governo Monti è stato ed è lo strumento che ha consentito al Paese di interrompere una politica sbagliata e inconcludente che ha rischiato di portarlo  ad un crisi estrema. Sostenendolo abbiamo scelto di rispondere alle esigenze del Paese anche contro i nostri interessi di Partito.

La politica di questo Governo è il frutto di impegni presi dal Governo precedente e della situazione politico parlamentare immutata. Ciò nonostante sono state fatte cose importanti. Alcune ci piacciono altre meno,molti provvedimenti sono stati modificati in positivo grazie a noi.

Si deve ora aprire una fase in cui la politica riprende in mano la soluzione dei problemi.

Deve essere chiaro che la serietà con cui il governo ha affrontato le questioni e il suo rapporto con l’Europa e il mondo,costituiscono per noi un riferimento importante e una via senza ritorno.
Noi non faremo promesse accattivanti ,ma cercheremo di proseguire sulla strada del risanamento del paese dell’equità e del sostegno delle attività produttive.

A questo proposito siamo preoccupati per la questione della FIAT, perché è in gioco una parte importante del patrimonio industriale che coinvolge più di un milione persone che lavorano.

Proprio per questo al di là delle polemiche con Marchionne, alle quali non siamo interessati ,si tratta di definire se la Fiat è in grado di potere sostenere il lavoro degli stabilimenti Italiani o no, perchè  se non lo fosse occorerebbe cominciare da subito a cercare altri partner in grado di garantire questa prospettiva.

Su questa questione abbiamo sollecitato il Governo ad essere più sollecito e a non avere timori ideologici di prevaricazione della libera impresa perché in ogni stato che abbia una industria automobilistica i governi intervengono in tutta tranquillità.

Siamo  attenti allo sviluppo perché sappiamo che da esso dipende la possibilità reale di risolvere i problemi del debito pubblico e un eccesso di politica di rigore può allontanarci da una politica di risanamento dei conti dello Stato quanto una politica di sprechi.

Il nostro è il partito dei diritti : Diritto dei figli degli stranieri nati in Italia di avere cittadinanza italiana,diritto di rappresentanza sindacale ,diritto alle coppie di fatto etero ed omosessuali di avere un riconoscimento giuridico.

Con chi fare tutto questo?: Non possiamo dare l’immagine di un partito che ripropone l’esperienza dell’Unione. Quella esperienza pesa ancora oggi sui cittadini e sulla nostra considerazione a livello internazionale.

Occorre quindi che i programmi siano più stringenti e che tutti coloro che li propongono siano vincolati al rispetto dei loro contenuti e che tengano atteggiamenti adeguati.

Ci muoviamo in un’ottica di inclusione non di esclusione ,ma tra i contraenti ci vuole rispetto reciproco.

Noi per il momento stiamo confrontandoci con tutti soprattutto con i cittadini,e con tutte le articolazioni sociali che segmentano la società e parliamo dei contenuti della nostra politica e ascoltiamo,abbiamo molti interlocutori internazionali.

Consideriamo un atteggiamento di apertura parte integrante della nostra natura.

Abbiamo tanti candidati alle primarie,ci auguriamo qualche passo indietro,ma non è un dramma,occorre però che il dibattito tra i candidati entri nel vivo dei problemi del paese.

Quanto alle primarie occorre preservare questo strumento da inquinamenti e forzature di altre forze politiche tesi a inserirsi nel dibattito interno al nostro partito.

Le elezioni politiche del 2013 saranno un test decisivo per l’affermazione di un orientamento politico progressista europeo che ribalti le logiche neoliberiste attuali e riproponga con forza un salto di qualità nell’avanzamento dell’unità politica dell’Europa.”