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CiclabileEsterno - lunedì mattina - piove.

Dopo aver lasciato Diego davanti alla scuola Volta mi catapulto in bici verso la stazione. Quando piove per noi ciclisti monzesi la Parigi-Roubaix è una passaggiata di salute. Al posto del pavè dobbiamo affrontare i tombini che stanno sprofondando per uno strano fenomeno di bradisismo tutto brianzolo, ma soprattutto dobbiamo vedercela con le pozzanghere di cui si vede l'estensione ma non se ne conosce la profondità. I più esperti riescono a valutare in qualche millisecondo se è meno rischioso attraversarle di gran carriera, mettendo in conto la fattura della lavanderia, oppure se è il caso di scartare repentinamente a sinistra mettendo in conto in questo caso la fattura di Onoranze Pirovano & C.

Raggiungo la stazione. Quelli con i nervi più fragili, i pavidi e quelli che hanno la "bici della festa" investono 80 centesimi al giorno per il parcheggio a pagamento (salvano la bici ma rischiano l'ernia per lo "strappo" da pesista necessario ad appendere il mezzo su uno dei ganci da macellaio che adornano il bunker di Remo).

Io invece, audace come Tex Willer, lego la bici alle rastrelliere esterne e noto la presenza di due 'fossili' di catene abbandonate a terra. La catena c'è, la bici no.

I lettori cicilisti-pendolari ci hanno fatto il callo ormai, c'è chi si pavoneggia dall'alto del numero di bici che gli è stato sottratto. Alzo lo sguardo e scopro di essere praticamente sotto una delle n-telecamere installate nella piazza della stazione per garantire la sicurezza di noi bravi cittadini "padani".

Mi domando: maachecacchio serve se non 'deterre' una cippa di niente ?! Quanto ci è costata (costo investimento)? quando ci sta costando (costo esercizio)? chi la sta guardando? quanto paghiamo chi la sta guardando?  etc etc.

E' solo un esempio, una goccia nel mare degli sprechi ma, ecco, sarebbe bello che la prossima giunta di centrosinistra si occupasse di fare le cose semplici. Che tradotto vuol dire più o meno questo: usare con criterio i (pochi) fondi a disposizione, togliere quello che non serve (e.g telecamere del Big Jim spente in giro per la città) e valorizzare quello che serve (e.g. investendo nella ristrutturazione di una ciclostazione che almeno non sfiguri con quella di Nairobi).