Giacomo Correale scrive: i partiti hanno gettato la spugna e dovuto lasciar il governo a persone migliori, capaci di trarre il Paese fuori dal disastro, (al contempo morale, di leggi e politiche scriteriate, di corruttela, ecc.)
E cerca una strategia perchè i partiti stessi facciano emergere i migliori, quelli che curano in primis il bene della polis, non il proprio; si rende però conto che in politica si ha un intreccio tra potere e servizio alla polis, e che la lotta tra questi è massima nei partiti.
Noi aderiamo al PD, perché ne apprezziamo a fondo lo Statuto, e perché ci sentiamo solidali con il popolo della sua base, che ne condivide i nobili obiettivi sociali. Proprio per quanto detto, ci sentiamo molto distanti dai partiti opposti, quanto a programmi e base elettorale.
Il potere è praticamente indispensabile a chi intenda imprimere un corso alla cosa pubblica; il problema è: per quale scopo lo si ambisce?
Gli aristoi cui pensiamo spontaneamente (Ciampi, Prodi, Monti) avevano idee chiare circa il bene dello stato, ed erano disposti a battersi per realizzarlo. In particolare, da statisti guardavano al bene futuro, anche a scapito dei consensi immediati.
Crediamo che nel centrosinistra militino anche altri aristoi, certo; ma l'insieme dei "maggiorenti" (funzionari vari, membri di consigli regionali, parlamentari...) mostra un attaccamento agli interessi di casta che denota un senso civico deteriore. ("senatores probi viri, senatus autem mala bestia"): mi riferisco al punto 2 qui sotto.
E ci addolora, ma non stupisce più, che alcuni addirittura mettan le mani nella marmellata; almeno si trattasse soltanto di poche mele marce...
Certo, nei partiti avversi vi sono addirittura decine di parlamentari da processo penale, ma la cosa non ci consola affatto!
Il problema di base è morale: certo, una coscienza adamantina cura il bene della polis, prima del proprio. Ma, sapendo che l' occasione fa l' uomo ladro, lo Stato deve cercare di limitare le ruberie al minimo possibile.
Le posizioni dominanti offrono ai "maggiorenti" almeno tre gamme di lucro; van potate per bene, onde liberarsi dai disonesti che intendono sfruttarle:
A - corruzione/concussione
B - eccessi nei finanziamenti ai partiti ed ai singoli eletti
A La corruzione dei funzionari pubblici è il male peggiore: apre a progetti insensati, a ricatti in tema di qualità delle opere, ne lascia lievitare tempi e costi...
La corruzione a tutti i livelli è figlia della discrezionalità (favorita da una pletora di leggi opinabili e tra loro contraddittorie) e della diluizione della responsabilità di ogni decisione, spesse figlia di troppi padri...
Occorrerebbe un emendamento alla Costituzione che impedisse il varo di ogni nuova legge, senza un buon controllo per chiarezza di concetti e di lingua, e per congruenza con quelle attinenti. Sempre che al Parlamento ciò stia a cuore...
B Il finanziamento pubblico ai partiti avrebbe un motivo valido: dar loro modo di sostenere le spese di funzionamento, e di propaganda per preparare le varie elezioni, senza subire condizionamenti da lobbies prodighe di aiuti pelosi.
Ma l'esperienza ha mostrato ampiamente che non solo la corruzione non è venuta a cessare, ma i "rimborsi" decretati son andati a superare di varie volte le spese dimostrabili, lasciando sospetti di vari utilizzi: compera di elettori (vivi o morti...) o di parlamentari da opposti schieramenti, ecc.
Anche le retribuzioni degli eletti ai gradi più alti (Parlamento Europeo, Italiano, Reg., in parte comunali) sono continuamente lievitate a svettare scandalosamente sopra le analoghe europee; con l'aggravante che anche il numeri dei mantenuti è enorme, e per dare un prodotto mediocre!
L' indignazione popolare per questi soprusi si è più volte manifestata, ma I partiti si son fatti beffe di noi, subito riapprovando sotto mentite spoglie gli stessi finanziamenti appena aboliti a furia di referendum!
È pur vero che il PD (così come Radicali ed IdV) pubblica dal 2008 un rendiconto annuale, certificato; resta però il fatto che nel ventennio recente la sinistra non si è differenzato dalla destra quanto a leggi e regolamenti che hanno permesso l' abbuffata di cui a questo punto B.
La protesta del nostro elettorato dovrebbe muoversi coralmente dalla base (Circoli nel ns caso) per poi cercare appoggio in alto, fino ai massimi livelli, e se necessario tramite stampa e web.
Concordo con Toti Iannazzo che i nostri concittadini se ne stanno lontani dalla politica per loro indole(nza), non perchè da noi respinti; tuttavia con Giacomo concordo che bisogna far quanto possibile per svecchiarci, aprendo il più possibile i ns circoli ad esterni.
Idealmente, penso che dovremmo organizzare serate in cui vengan trattati temi di comune interesse, previa una idonea preparazione, ad evitare chiacchera sterile; per una miglior sinergia, penso che questo dovrebbe certo farsi a livello cittadino, ma anche solo in gruppi di 2-3 circoli,
Già ora penso si dovrebbe sfruttare l' argomento del rinnovo Comunale, sulla base del programma di coalizione; inoltre si dovrebbero discutere I provvedimenti di Monti, nonchè quanto sopra lamentato.