Il Partito democratico è riuscito ad imporre molte e positive modifiche alla manovra che il governo presieduto da Mario Monti ha messo in campo, per evitare che l’Italia cadesse nel baratro, a causa dell’incapacità, dell’immobilismo e degli errori compiuti dal governo di Berlusconi e di Bossi.
Le modifiche non sono tutte quelle chieste dal Pd… ma permettono di fare un primo passo verso il risanamento economico necessario a riavviare una ripresa nel nostro paese stando nell’Europa ed evitando situazioni come quella della Grecia.
Pierluigi Bersani ha anche incontrato Bonanni, Camusso e Angeletti, concordando con loro che sarà indispensabile riguardo alla riforma del mercato del lavoro realizzare un intervento concertato da parte del Governo con le parti sociali interessate.
Per il segretario Pd servono ulteriori modifiche per una maggiore equità ed un passo indietro rispetto alle liberalizzazioni significherebbe cancellare una delle poche misure utili per la crescita. Ma soprattutto il governo deve muoversi seguendo il metodo della concertazione. Bersani non nasconde di essere preoccupato per gli effetti delle ripetute manovre economiche. “Il rischio recessione è ancora molto serio”, è il ragionamento che fa il leader del Pd prefigurando uno scenario in cui il pareggio di bilancio non sia comunque raggiunto. “Dobbiamo chiedere anche all`Europa un segnale. Altrimenti, di manovra in manovra, c`è il rischio di un effetto avvitamento”.
Il Pd è un partito di governo che non perde il contatto con le realtà sociali, ecco perché insisterà per migliorare ancora la manovra. “Chiederemo che vengano corretti alcuni punti della riforma delle pensioni, non per smontare l`impianto ma per garantire maggiore equità. Vedremo quanto il governo sarà collaborativo, cercheremo di convincerlo e chiederemo che sia attento al Parlamento e alle forze sociali”.
Ma vi sono anche molti aspetti sui quali il governo o non ha avuto il coraggio di andare avanti o è addirittura tornato indietro, come le liberalizzazioni e il trattamento non punitivo per i lavoratori precoci.
Il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, autore di molte liberalizzazioni fatte in Italia, ha rilasciato durissime dichiarazioni sulla mancanza di coraggio del governo.
-La manovra interviene nel quadro di una drammatica situazione economica.
- L’Italia è di fatto in recessione. Confindustria giudica "molto probabile che si attenui il reintegro delle persone in Cig, aumentino i licenziamenti, il tasso di disoccupazione salga più velocemente e raggiunga il 9% a fine 2012".
-Con altre 219 mila persone occupate in meno, il biennio 2012-2013 si chiuderà con un calo di 800 mila rispetto al momento dell’avvio della crisi nel 2008. Sul fronte del lavoro, quindi, c'è "una condizione ai limiti della sostenibilità!