{jcomments on}Narra la storia che al calare delle tenebre, alcune vie del quartiere di Triante vengono invase da molte peripatetiche e dai loro clienti. I residenti sono esasperati: di notte faticano a dormire per gli schiamazzi, davanti alla finestre si proiettano scene inenarrabili mentre la mattina, i marciapiedi e le vie del quartiere raccontano, con i resti, le antiche gesta di questo popolo notturno.
L’amministrazione comunale, sollecitata ad intervenire per porre rimedio a questa situazione, ha deciso di emanare un ordinanza comunale e cioè di chiudere, in via sperimentale dalle 24 alle 6, l’intera zona interessata, ai non residenti. Con il metodo del porta a porta ha così convocato un incontro pubblico per Giovedì 14 u.s., alla presenza dell’assessore Villa, del presidente della circoscrizione 4 Carati e del comandante della polizia municipale.
L’incontro, rimbalzato dalla bocciofila, ha potuto cominciare grazie all’ospitalità del giardino dell’adiacente oratorio. Alla presenza della stampa e dei residenti, l’assessore alla partita, introdotto dal Presidente della circoscrizione 4 che ha politicamente esaltato l’opera di repressione, sostenuta dal parlamentino, attraverso i cartelli dissuasori (sic!) e telecamere (ma dove?) seminate per il quartiere, ha spiegato che la situazione è sfuggita al controllo per colpa dell’annullamento della disposizione che prevedeva una multa salata per il cliente e che, l’unico mezzo rimasto a disposizione dell’amministrazione comunale, è quello di agire sulla viabilità.
Questo significa che dalle ore 24 alle 06 di mattina, in alcune zone del quartiere (via Duca degli Abruzzi, Emanuele Filiberto, Andrea Doria e Duca D’Aosta) potranno circolare solamente i residenti.
A questo punto, pensando astutamente di prevenire le solite domande retoriche del popolo, ci spiegavano che, per evitare rischi e multe, ai residenti bastava esibire un documento mentre per parenti vari ed amici sarà sufficiente dotarli di un invito o di una giustificazione scritta da mostrare in caso di controllo. Una specie di lasciapassare con tanto di timbro del residente. Tutto questo sotto gli occhi divertiti della peripatetica di turno che, essendo passeggiatrice, (colei che va a piedi) non’è soggetta a restrizione alcuna e che rimane libera di ricevere comunque fino alle ore 24.
Quello che risalta, in questa ordinanza Padana, è la presunta disponibilità a controllare i cittadini e non le signorine di turno che, spostandosi di qualche metro, continueranno ad esercitare liberamente il mestiere. E noi a seguirle allargheremo il cerchio del provvedimento. Un provvedimento questo che ha le caratteristiche di un vero coprifuoco dove a rimetterci saranno ancora i residenti i quali saranno limitati nella libertà di disporre della propria abitazione senza prima dover passare attraverso un posto di blocco con l’obbligo di farsi riconoscere. Non credo che l’utilizzo di mezzi repressivi sia la soluzione migliore per risolvere questo problema. Cosa certa è che la nostra città dovrebbe impegnarsi di più a lavorare in rete con le organizzazioni di volontariato, che da sempre si battono per la creazione di servizi che possano aiutare delle ragazze disperate a uscire da questa triste realtà. E pensare che nel 2002 la Lega presentò una proposta di legge che prevedeva l’apertura di Eros Center e la liberalizzazione della prostituzione controllata così da eliminare la prostituzione di strada. Ora però è più conveniente la propaganda repressiva, elargire protezione affinché la gente si creda al sicuro.
Ma questa è tutta un'altra storia e sicuramente il solito finale.