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{jcomments on}PisapiaHo ancora  negli occhi l’immagine di quella meravigliosa piazza arancione che festeggia il suo nuovo sindaco tanto gentile quanto determinato e un’emozione che non provavo da tempo mi conferma che le cose stanno davvero cambiando.  Sto sfogliando un pacco di giornali, perché il desiderio di sapere cosa si dice, cosa si pensa di questo straordinario successo, è grande e da troppo tempo atteso. Ed ecco che il racconto di Curzio Maltese sulla Repubblica cattura la mia attenzione più di altri, perché analizza in un modo  puntuale e, da parte mia del tutto condivisibile, le ragioni della  vittoria di Pisapia, che non dobbiamo dimenticare se vogliamo continuare a vincere.

“...E’ stata una campagna unica, che per la prima volta ha sconfitto la politica dell’insulto con il sorriso e l’ironia. Ma questi sono stati mesi pieni di prime volte - Dice Pisapia. E allora" scrive Curzio Maltese, "vale la pena di  guardarle da vicino, tutte queste prime volte, del laboratorio politico milanese..." .

La prima novità del maggio milanese è Sinistra con la “s” maiuscola. Una parola bandita per anni, dove la sinistra si è vergognata di esserlo fin da prima di Berlusconi.  In questa logica, Pisapia era ”il candidato più sbagliato che si potesse immaginare” hanno ripetuto tutti, perfino una testa fina come Massimo Cacciari. Con la vittoria di Pisapia finisce la sinistra che imita la destra, il riformismo inteso come ultra moderatismo, la rincorsa disperata al centro. Finisce la teoria dei candidati perfetti (o prefetti), ma per perdere...

La seconda rivoluzione è Internet. Bicilettate e Facebook, mercati di periferia e Twitter. La campagna di Pisapia si è mossa sui binari paralleli del massimo di presenza sul territorio e il massimo di uso della rete. In qualche modo sempre  “oltre”  la televisione. Ma la rete ha funzionato meglio della TV, dei manifesti e perfino dei sondaggi. Almeno nel correggere in fretta  gli errori, come dice Roberto Basso stratega della campagna di Pisapia, dal popolo della rete sono  arrivati contributi decisivi, come il geniale “Il favoloso mondo di Pisapie”, ironica contro propaganda  firmata da cinque ventenni blogger milanesi, fra i quali  Davide Rossi, figlio dell’attore  Paolo. Fra l’altro s’è visto che, dove le forze politiche sanno usare la rete, l’impatto dei “grillini” frana...

La terza novità riguarda i cattolici. Le “tonache rosse” secondo la destra. Per la prima volta il cattolicesimo di base milanese ha messo in minoranza lo strapotere di Comunione e Liberazione. Scena mai vista, i volantinaggi di CL respinti con perdite davanti alle parrocchie. A rompere gli indugi è stato l’appello pro Pisapia di  don Virginio Colmegna, che non aveva mai parteggiato prima per un candidato sindaco con 250 firme, poi raddoppiate, raccolte fra preti, suore della Caritas e esponenti della conferenza diocesana. Pisapia è stato applaudito alle Acli  perfino quando parlava del registro delle coppie di fatto, che i consiglieri moderati gli avevano consigliato di togliere dal programma...

Quarta novità, l’invecchiamento della destra. La Lega,”l’unico partito vero, radicato nel territorio” esce dal voto milanese con le ossa rotte e un’immagine di colpo invecchiata e assai “romana". In compenso il PDL, nato appena ieri sembra la DC di De Mita, dove tutti odiano tutti e si preparano a una guerra di successione. Formigoni , che si è sforzato per settimane di sembrare dispiaciuto, non ha aspettato neppure il ballottaggio per lanciare la propria sfida per la successione a Berlusconi...

Quinta novità, la fortuna. Dai tempi di Machiavelli, elemento chiave. Berlusconi ha sbagliato molto, ma è stato anche sfortunato. Non ha più ”il sole in tasca”. Pisapia invece finisce con un doppio arcobaleno in testa, anche quando aveva avuto la sfiga di convocare l’ultimo comizio al Duomo sotto la grandine.

E io mi permetto di aggiungere come sesta novità, il ruolo dei giovani, che hanno riscoperto il piacere di fare politica la “bella politica”, trascinati dalla semplicità, dalla concretezza, dalla disponibilità di Pisapia. E, per tutti,  ringrazio Rulin, la nostra giovane accompagnatrice con la quale abbiamo volantinato in Largo Marinai d’Italia quel sabato 21 maggio, in cui, in molti, avevamo raccolto l’appello di essere lì “Tutti per Milano”, con la speranza nel cuore che il vento cambiasse. Ed il vento è cambiato davvero!