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PiedibusUno dei timori, che maggiormente impediscono ad un genitore di considerare la possibilità che, il proprio figlio, vada a scuola da solo, è rappresentato dal traffico intenso soprattutto in prossimità degli edifici scolastici. Questi disagi spingono i genitori ad usare sempre più spesso l’auto creando cosi una situazione di causa/effetto.

Vi sono, in realtà, altri presunti fattori di rischio che concorrono a questa decisione tra i quali: la paura degli sconosciuti, le condizioni climatiche, l’inquinamento. Il genitore arriva così a prendere la macchina per proteggere il proprio figlio per questioni di sicurezza e per difenderlo dall’inquinamento.

Una comunicazione della Commissione Europea sull’ambiente urbano, se da una parte invita i governi locali a migliorare la qualità della vita, dall’altra considera parimenti strategico il ruolo del cittadino per la realizzazione di un ambiente urbano sostenibile poiché, le decisioni e i comportamenti individuali, incidono fortemente sul successo di un qualsiasi piano locale, perché sono gli stessi cittadini che decidono con quale mezzo spostarsi. E’ ovvio, quindi, che la scelta ricada sempre sul mezzo più pratico, in considerazione del tempo che ciascuno di noi ha per accompagnare prima i figli a scuola e poi per recarsi al lavoro. Da una parte, abbiamo quindi il funzionamento della città e dall’altra abbiamo i tempi delle persone, ciascuna con i propri problemi e stili di vita.

Non’è poi così assurdo immaginare un quartiere in cui i bambini non saranno accompagnati in automobile a scuola ma ci andranno da soli e a piedi. E magari non solo nelle giornate annunciate e protette dal progetto “Andiamo a scuola a Piedi”.

La situazione di viabilità e di mobilità ciclopedonale nel nostro quartiere, gravemente compromessa dalla presenza del cantiere di viale Lombardia, se da un lato non rende la cosa facile dall’altro non ci esonera dal ripensare ad un ambiente urbano in grado di favorire la socializzazione e la vita nelle strade. La riqualifica della superficie di viale Lombardia può essere il punto di partenza per ridisegnare il volto di un quartiere ritagliato a misura degli adulti per restituirlo ai bambini.

Per fare questo è necessario promuovere una serie di interventi per l’adeguamento di aree e percorsi, il cui loro utilizzo risulta essere ancora molto difficile per alcune persone. Serve creare una serie di percorsi di avvicinamento protetto che facilitino l’accessibilità alle scuole, alle strutture sportive e ai servizi, che favoriscano la mobilità, in tutta sicurezza, di tutte le utenze più deboli della strada. Dobbiamo evitare che nelle scuole vi sia l’accesso misto tra auto e studenti.

Non c’è nulla da inventare. L’esperienza positiva di altri paesi ci conferma che i bambini possono andare a scuola in autonomia di movimento e totale sicurezza quando il comune ha provveduto a:

a) realizzare passaggi pedonali rialzati;

b) percorsi protetti, marciapiedi;

c) abbattimento barriere architettoniche;

d) ridurre la velocità degli autoveicoli con opportuni provvedimenti strutturali di moderazione del traffico.

Inoltre, anche nei nostri quartieri si potrebbe organizzare il Piedibus. Si tratta di un servizio di accompagnamento a scuola dei bambini, effettuato da due adulti disposti uno in testa (autista) e l'altro in coda (controllore) al gruppo dei bambini. I bambini si muovono in fila indiana con indosso un gilet rifrangente di sicurezza. Il Piedibus funziona come un vero autobus, segue degli orari ed un percorso prestabiliti e fa le fermate previste. Il servizio è attivo ogni giorno scolastico e in qualsiasi condizione meteorologica. Il Piedibus è una realtà consolidata in molti paesi europei.

Fantasie illogiche?, allucinazioni estive? No, si tratta semplicemente di ridare i cittadini alla città attraverso un importante sforzo di mediazione tra la persona e il territorio. Questo è il fare della politica.