Ancora una volta, infatti, la magistratura mette sotto la lente la sua attività extrapolitica, questa volta con il sequestro, in comune di Desio, di dodici unità abitative e di un terreno su cui si sarebbe dovuto realizzare un parcheggio e un'area a verde pubblico, in cambio dell'autorizzazione a costruire. Ma secondo l'accusa, che ha agito su denuncia del Comune, le tre società coinvolte, una dei suoceri di Ponzoni e altre due delle quali lo stesso politico è socio, vi avrebbero commesso abusi edilizi e smaltimento illecito di rifiuti edili.
Ponzoni non solo ha respinto le accuse, ma ha anche annunciato querela contro chi, nello specifico Giuseppe Civati, ha subito chiesto le sue dimissioni dall'incarico che ricopre in Consiglio regionale.
"Quella dell'ex assessore regionale all'ambiente - ha commentato Civati - è un'epopea anti ambientale fatta di troppo frequenti violazioni, dagli abusi edilizi in cui è stata coinvolta sua moglie e la famiglia di sua moglie a Cesano Maderno allo stoccaggio abusivo di rifiuti a Desio di cui sono responsabili società di cui fa direttamente parte.
Formigoni continua a proteggere un personaggio ormai indifendibile, che continua a essere consigliere segretario d'aula, cioè nell'ufficio di presidenza della terza assemblea più importante del Paese, dopo Camera e Senato.
Già l'anno scorso il Pd ha chiesto le sue dimissioni. Cosa aspettano Pdl e Lega a chiedere e ottenere dal più chiacchierato personaggio nella storia del Consiglio regionale di fare almeno un passo indietro?"
In merito alla minaccia di querela, Civati ha risposto a stretto giro che "Ponzoni dovrebbe querelare mezza Lombardia, perché dei suoi guai hanno parlato in tanti. Degli abusi edilizi, quando all'epoca era assessore all'ambiente, in cui è stata coinvolta la sua famiglia ne ha parlato la stampa nazionale e li ha denunciati tutta l'opposizione, nell'imbarazzo della maggioranza".
"Della vicenda più attuale - continua - relativa ai siti in cui il tribunale di Monza presume siano stati stoccati abusivamente rifiuti edilizi è da febbraio che la stampa locale ha riportato, in modo documentato, la presenza anche di Ponzoni nelle società coinvolte. Altre indagini riguardano alcune mansarde che sarebbero state costruite senza i necessari permessi.
Invece di annunciare querele sarebbe meglio che Ponzoni spiegasse in Consiglio, dopo però essersi dimesso dall'Ufficio di presidenza."