"L'Aquila –dice Stella Bianchi responsabile Ambiente del Pd - è stata uno dei tanti luoghi in cui il governo e, Berlusconi in particolare, ha annunciato miracoli sulla pelle delle persone. A L'Aquila, come altrove, sono rimasti i problemi, aggravati dal tempo, passato senza una seria azione del governo. Chi ha promesso deve rispondere: il governo deve chiarire agli italiani tutti qual é la vera situazione de L'Aquila e dei tanti centri colpiti. La ricostruzione vera non può più aspettare".
Invece sta aspettando al punto da essere più lenta che a Sumatra, colpita da un sisma nel settembre 2009, come è emerso dalla ricerca "Micodis-l'Aquila", condotta alla fine del 2010 dalle università di Firenze, delle Marche e de L'Aquila su 15.000 persone sono molti i dati sulla lenta ricostruzione che emergono. Il progetto, coordinato dal Cespro e finanziato dall'Unione Europea attraverso l'università belga di Louvain, è stato curato da uno dei massimi esperti in materia di grandi disastri, David Alexander. Ne risulta che a quasi due anni del terremoto, sono ancora numerosi i problemi relativi alle abitazioni, all'occupazione e soprattutto all'identità stessa dei terremotati. E questo perché come ha sottolineato l'esperto, non è stata data abbastanza attenzione al tessuto sociale.
Dopo il disastroso terremoto del 6 aprile del 2009, la cui scossa principale registrata attorno alle 3,32 ha raggiunto i 5,9 gradi della scala Richter, il bilancio delle vittime a l'Aquila è risultato altissimo: 308 morti e circa 1600 feriti. Il sisma ha spazzato via vite umane, case ed identità degli aquilani e il governo, nella persona di Silvio Berlusconi, aveva promesso mari e monti per risistemare l'Aquila e il suo hinterland, per ridare dignità agli abitanti. Ed invece abbiamo assistito solo a scandalosi giochi di potere, sulle spalle dei sopravvissuti, già lacerati da lutti e perdite di ogni genere. E tra le critiche mosse dal professore britannico è pesantissima quella che ritiene un elemento fondamentale del ritardo "la mancanza di separazione delle attività di protezione civile da quelle di ripristino e ricostruzione, una situazione raramente riscontrata in altri paesi del mondo.
Il coinvolgimento del dipartimento nazionale della Protezione Civile nei processi di ripristino, un ente sotto l'ombra dello scandalo per presunta corruzione, ha creato disfasia più che simbiosi".
(per leggere di più http://beta.partitodemocratico.it/doc/206217/terremoto-laquila-bianchi-sulla-ricostruzione-il-governo-ha-mentito.htm )