Ma con una sorpresa: il voto recisamente contrario della Lega Nord che, subito dopo, ha, tra l'altro, lasciato l'Aula, facendo mancare il numero legale e impedendo alla seduta di proseguire.
"Siamo decisamente soddisfatti e chiediamo, a questo punto, che il Governo intervenga al più presto per non bloccare il settore. Rimane comunque significativa la scelta della Lega di votare contro", commenta Luca Gaffuri, capogruppo regionale del Pd e primo firmatario della mozione.
Da cosa è scaturita la richiesta del Pd appoggiata pienamente dal resto dell'opposizione, ma anche del Pdl?
In prima battuta perché il ricorso alle fonti rinnovabili è un obiettivo prioritario per il perseguimento delle politiche nazionali e comunitarie, il cosiddetto pacchetto clima energia che prevede di ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2020, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. In seconda istanza perché non si cambiano in corsa le regole del gioco".
Da qui una richiesta di impegno esplicito alla Giunta regionale affinché si faccia portavoce presso il Governo di una correzione del decreto del 3 marzo scorso, che rischia di lasciare nell'incertezza tutto il settore delle fonti rinnovabili: "E' urgente l'emanazione di un decreto ministeriale che garantisca l'equilibrato sviluppo dell'impiego delle tecnologie nel rispetto dell'ambiente, la garanzia di continuità per i progetti già avviati e l'adeguamento degli incentivi per i nuovi progetti", spiega Gaffuri.
Il problema sollevato dal Pd trova d'accordo tutte le associazioni di imprenditori del settore delle rinnovabili (tra cui Anev, Aper, Anie-Gifi, Assosolare, Assoenergie Future) e i soggetti istituzionali. "Concordiamo - conclude il capogruppo Pd - sulla necessità di una regolamentazione restrittiva dell'uso del suolo agricolo al fine di una realizzazione dei parchi fotovoltaici ed è per questo che nella mozione abbiamo chiesto l'attuazione delle linee guida su cui la Regione ancora non si è mossa, nonostante il sollecito delle Province e dei Comuni lombardi".