Il profilo del nostro partito deve essere quello di patrioti, di autonomisti e riformatori. Patriota è la parola che suonava, per un secolo, come quella di reazionari, non di conservatori. Noi siamo patrioti e porteremo ovunque la bandiera dell'Italia, il 17.
Governare, sostanzialmente, è sinonimo di cambiare, e cambiare vuol dire sempre rischiare. Ma la grande asse di essere un partito autonomista e di governo è legato proprio a questo. Noi siamo quelli che dicono che i figli che nascono in Italia sono italiani, ma siamo anche quelli che dicono che quando hai 10 posti all'asilo e ti arriva il figlio di una povera famiglia immigrata e rischi di lasciare fuori il figlio di una famiglia povera italiana, coinvolgi la città. E chi dall'immigrazione trae soprattutto i benefici, mette qualcosa in più e ti permette di avere 11 posti all'asilo per tutti. Le amministrazioni locali non sono la malattia, sono la medicina. Lavoriamo affrontando questa battaglia elettorale, sotterrando picconi e picconcini più che si può e lavoriamo tutti per un unico obiettivo, dando un messaggio politico di apertura. I cittadini apprezzeranno che un partito che vuole guardare oltre sia generoso e aperto. Dobbiamo lavorare ad un progetto serio per l'Italia che vogliamo.
(Per leggere di più http://beta.partitodemocratico.it/doc/204702/patrioti-autonomisti-riformatori-siamo-solo-noi-i-democratici.htm )