Per evitare lo smottamento della maggioranza, il governo è ricorso alla fiducia per l'approvazione del cosiddetto milleproroghe. Si tratta di un provvedimento pasticciato, censurato da tutte le istituzioni che hanno avuto modo di esprimersi e disconosciuto addirittura da chi lo ha presentato.
E' stato infatti lo stesso Presidente del Consiglio Berlusconi a definirlo un ippopotamo e a scaricarne le responsabilità del 'pasticcio' sul ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
Sul testo è intervenuto anche il Capo dello Stato che ha richiamato il governo al rispetto delle istituzioni parlamentari. La maggioranza aveva, infatti, cercato di approvare il provvedimento bypassando le commissioni di merito e forzando i regolamenti.
L'intervento di garanzia di Napolitano ha stoppato questo tentativo e costretto il governo ad una ripulitura di tutti quei micro interventi settoriali inseriti al Senato per ricompensare quei presunti 'responsabili' che hanno deciso di entrare a sostegno della squadra governativa.
Il milleproroghe era diventato la prova provata, la pistola fumante, della spregevole campagna acquisti che sta avvenendo in parlamento.
L'intervento della presidenza della Repubblica ha permesso di correggere le questioni di metodo, ma nel merito il provvedimento resta molto negativo; non rappresenta certo la promessa di una frustata all'economia e contraddice il refrain berlusconiano di 'meno tasse per tutti'.
Il maxiemendamento è infatti pieno di nuovo balzelli: quello che aumenta di 1 euro il prezzo del biglietto del cinema, quello sui cittadini vittime di calamità naturali che si dovranno pagare da soli le loro disgrazie, quelli sulla benzina e sulla luce che serviranno a finanziare i servizi di pulizia delle città.
Solo i 'furbetti delle quote latte' amici della Lega vedranno slittare il termine entro cui dovranno mettersi in regola con il fisco: un'altra tassa che il Carroccio impone agli italiani peraltro prelevando i soldi dall'assistenza dei malati oncologici.
Un vero e proprio scandalo.