Il voto della Bicamerale per il federalismo di oggi va considerato come una doppia bocciatura, sia di natura politica che nel merito del provvedimento. Come sostiene il mio collega Sen. Stradiotto, ecco spiegati i dieci buoni motivi per votare no.
Il federalismo proposto non ha nulla a che vedere con gli slogan della maggioranza e con la sacrosanta necessita' di dare un assetto federale al sistema della finanza pubblica italiana. E' solo un pasticcio, per dieci motivi.
La riforma determina:
1) piu' centralismo e piu' poteri a Roma;
2) minore autonomia per i comuni;
3) minore responsabilizzazione per gli amministratori locali;
4) piu' tasse per i lavoratori dipendenti;
5) piu' tasse per i pensionati;
6) piu' tasse per le PMI (per intenderci, tutti i proprietari di fabbriche e capannoni pagheranno molto di piu');
7) nessuna tassa comunale per gli evasori;
8) disparita' intollerabili tra comuni privilegiati e comuni svantaggiati, anche all'interno della stessa Regione (basti pensare a quelli a vocazione turistica, che ne usciranno strafavoriti rispetto agli altri);
9) privilegi per tutti i comuni delle regioni a Statuto speciale;
10) confusione e incertezza normativa: il sistema fiscale diventera' un labirinto entro il quale per il cittadino sara' impossibile capire dove andranno a finire le sue tasse.
Eccoli, i dieci motivi per votare no. Dieci buoni motivi per dire alla Lega: 'Peccato, vi siete sbagliati. Questo non e' federalismo'".