Venerdi mattino: è stata di nuovo emergenza Lambro. Una grande immissione di idrocarburi proveniente da Villasanta, ha attraversato Monza e si è diretta su Milano. Presenti Arpa, Provincia e Protezione Civile che non hanno fatto altro che constatarne l’accaduto ad un anno dal tragico disastro ambientale.
Il Lambro, sembra ancora una volta ferito dall’incuria e le responsabilità di chi non ha coscienza ambientale e dalle responsabilità politiche di chi, ogni volta dopo i disastri si impegna a prevenire l’inquinamento ma poi per un anno è restato con le mani in mano.
Il 23 febbraio del 2010 due milioni e mezzo di litri di idrocarburi inquinavano il fiume. Cosa è stato fatto durante questo anno?
Lo sversamento nel Lambro che, quasi un anno fa, ha lasciato col fiato sospeso la Lombardia non è materia da dimenticare.
Lo sanno bene Carlo Borghetti, Arianna Cavicchioli, Franco Mirabelli, Fabio Pizzul, Filippo Penati, Francesco Prina e Sara Valmaggi che hanno depositato un'interrogazione in cui si chiede quale sia oggi la situazione ambientale del fiume e quale lo stato delle azioni messe in campo in questo lasso di tempo.
Anche perché tutte le azioni di contenimento messe in atto da Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, volontari di associazioni ambientaliste non hanno impedito che gli inquinanti arrivassero fino in provincia di Ferrara e che si siano prodotti danni ambientali (come ad esempio avvenuto per l'Oasi di Montorfano, a Melegnano) e strutturali (vedesi i danni alle rive dei fiumi ed ai canali di scarico impregnati di residui di idrocarburi).
Carlo Borghetti, primo firmatario dell'interrogazione ritiene sia giunto il tempo di avere delle risposte, anche perché il rischio, per una regione come la Lombardia, è sempre presente. "È necessario fornire spiegazioni e dare sicurezza alle persone. È necessario che vi sia la massima attenzione e sorveglianza, costante e continua, al fine di verificare che tutto quanto dichiarato dalle società che operano con sostanze tossiche nella nostra regione sia veritiero e che tale condizione si mantenga nel tempo. La nostra interrogazione va in questo senso. Quanto successo sul Lambro non può accadere di nuovo e quindi abituiamoci a dare risposte sulle vicende passate per poter affrontare le criticità dell'oggi e quelle future".
L'interrogazione chiede pertanto di avere risposte in merito alle responsabilità sulle fasi di controllo e, dopo quanto accaduto, quali verifiche ambientali siano state eseguite durante e dopo la fine dell'emergenza, a chi siano state affidate e con quali risultati.
"Domande più che legittime - dichiara ancora il consigliere regionale del PD - cui l'Assessore dovrà rispondere insieme a quelle altrettanto importanti in merito all'erogazione di 12 milioni di euro, promessa dalla Protezione Civile, a rimborso spese sostenute da ARPA e da altri soggetti impegnati nelle operazioni di contenimento dell'inquinamento e per l'avvio del piano di bonifica dei vari ambiti inquinati. Infine, una risposta la chiediamo anche sul futuro dell'area occupata oggi dall'ex raffineria. Ci aspettiamo un riscontro ai nostri quesiti il più presto possibile. Non dimentichiamo che le domande che facciamo sono le stesse che si fanno i cittadini lombardi".