L’appello di Bersani che chiede a Berlusconi di dimettersi, “perchè ha disonorato l’Italia agli occhi del mondo”, è stato raccolto dal PD di Monza e sabato mattina, in un clima gelido, eravamo lì, come al solito, vicino ai nostri elettori, vicino ai cittadini monzesi e in particolare vicino alle donne.
Le donne, offese nella loro dignità, che sono “altro” rispetto al ritratto che Berlusconi ci ha propinato in questi anni e soprattutto in questi giorni. “Sono talento, lavoro, impegno, fatica, bellezza, cuore, passione dignità e serietà” come si legge nella lettera aperta delle donne delle segreteria del PD indirizzata al Premier.
E la risposta dei monzesi, donne uomini giovani e meno giovani, è stata tempestiva e appassionata: 430 firme raccolte in poche ore, accompagnate da commenti a volte ironici a volte amari, ma tutti consapevoli che questa volta si è oltrepassato ogni limite di decenza.
E a noi che li ringraziavamo per aver firmato, molti rispondevano con un “grazie a voi che siete qui”.
Sì, noi ci siamo e ci saremo, non solo per questa importante iniziativa, ma anche per salvaguardare la nostra città dallo scempio che la Giunta Mariani vorrebbe fare e che non riguarda soltanto le aree verdi, la Villa Reale, la qualità dell’aria, le tasse locali troppo alte, i servizi tagliati e le nuove povertà. Riguarda l’essenza stessa della democrazia, che si realizza pienamente soltanto se l’interesse personale e locale non prevarica l’interesse collettivo e nazionale.
Il legame stretto che ha unito la Lega a Berlusconi in questi anni, la condivisione delle tante leggi ad personam, la difesa del Premier anche in quest’ultima squallida storia, la rendono corresponsabile dello scadimento dei valori di moralità ed etica pubblica, spesso sbandierati e troppo poco rispettati.
Dal Lingotto sembra uscire finalmente un PD più unito: ce lo auguriamo di cuore, ma se lo augurano soprattutto quei cittadini in fila sabato mattina al nostro gazebo. Non possono e non devono essere delusi.