Seconda parte.
Il sonno della ragione spesso genera mostri……così un consigliere della minoranza della Circoscrizione 3, sentendosi “scippato dello stipendio” e ferito profondamente nell’orgoglio, ha deciso di rispondere al pesante affronto presentando in Consiglio una mozione assai bizzarra: suddividere la mensilità del Presidente della Circoscrizione tra i Consiglieri, astenendosi tuttavia ( mirabile esempio di finezza e di disinteresse per le cose venali..) dal partecipare alla spartizione della “lauta somma” . Una richiesta che ha il sapore di un esproprio proletario post litteram, nata inizialmente forse come una boutade, ma poi presentata dallo stesso autore con una patina di serietà da far invidia persino alla manovra Finanziaria.
Evidentemente con il proprio gesto il “goliardico Robin Hood” della 3 intende suggerire a tutti che tale problema non può essere trattato né con sufficienza, né tantomeno con superficialità. Si tratta di una questione importante, quasi filosofico-metafisica, altamente complessa ed evidentemente degna persino…. “considerati i tempi che corrono”…. di una mozione da discutere in Circoscrizione. Una problematica così importante da assurgere agli onori della cronaca nazionale, accanto al cataclisma acquatico del Veneto, alla crisi parlamentare, al Ruby-Gate.
Il messaggio risulta chiaro e facilmente comprensibile: a tali drastiche e crudeli condizioni la “missione” di Consigliere di zona perderebbe ogni fascino. E certo un consigliere senza più il gettone risulterebbe quasi dimezzato e rischierebbe di perdere una parte importante della propria essenza. Così pensava forte il Consigliere disperato: “in mancanza di un cambio di rotta dalla Capitale…. perché non rivalersi su quel Principe Giovanni locale che da tale empia riforma risulterebbe invece ingiustamente ed inspiegabilmente graziato?”
Certo se si pensa che l’autore della mozione è la stessa persona che ha spesso il coraggio di definire le Circoscrizioni “macchine inutili”, che si occupano di inezie, luoghi in cui non si discutono i reali problemi dei cittadini, per i quali, invece, si millantano fantomatici incontri privati con il Primo Cittadino….. si iniziano ad avere seri dubbi sul principio di coerenza.
Ma “la coerenza è sempre più la virtù degli imbecilli” e questa grottesca vicenda, purtroppo, insegna che per qualcuno la passione politica ha un prezzo……per tutto il resto c’è MasterCard!