Giovedì 17 ottobre si è tenuto a Roma un incontro dedicato alle politiche migratorie e alla cittadinanza, nuova tappa di un percorso che il nostro partito ha avviato all'inizio del 2024 su temi che sappiamo essere cruciali per lo sviluppo della società italiana e anche per il successo politico della sinistra. L'incontro è stato trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube del Partito Democratico e può essere ancora seguito in differita.
Vista la durata e la ricchezza di temi toccati nell'incontro abbiamo pensato di raccontarvelo in due puntate, riportando l'indicazione temporale dei diversi interventi all'interno del filmato.
La riunione è stata aperta da due brevi interventi di Pierfrancesco Majorino e di Marwa Mahmoud, responsabili del dipartimento politiche migratorie. Pierfrancesco ha subito espresso il giudizio di massima che tutti noi diamo all'impostazione politica della Destra sul tema dell'immigrazione: l'immigrazione viene gestita da destra come un'emergenza permanente che serve a tenere alto il senso di insicurezza dei cittadini italiani e fa da movente/scusante delle politiche repressive di questo Governo.
Pierfrancesco ha ovviamente citato la vicenda gravissima dei centri di rimpatrio in Albania, tema che è stato poi ripreso da molti altri interventi.
L’arrivo della nave militare italiana in Albania con il suo “carico” di 16 migranti
Marwa ha invece introdotto il tema della cittadinanza, di come lo sport, e in particolare le ultime Olimpiadi, abbiano innescato una discussione anche tra persone solitamente poco attente ai temi dei diritti e ha concluso con lo slogan "chi nasce e cresce in Italia è italiano".
Il Senatore Graziano Delrio ha presentato il progetto di legge del Partito Democratico per il superamento della legge Bossi-Fini. La legge Bossi-Fini, approvata nel lontano 2002, ha spostato l'enfasi della legislazione sull'immigrazione dal “lavoro”, come era nella legislazione precedente, all'”ordine pubblico”. Seguendo questa logica l'ingresso legale in Italia è stato reso praticamente impossibile. I permessi di soggiorno reali che oggi vengono concessi sono pochissimi, molti meno di quanti vengono teoricamente indicati dai decreti flussi.
Il progetto di legge del Partito Democratico ha l'obiettivo fondamentale di consentire e regolare i flussi di ingresso nel nostro paese, legandoli prima di tutto alle necessità del mercato del lavoro. Per questa ragione Il progetto di legge prevede che le competenze passino dal Ministero dell'Interno al Ministero del Lavoro e prevede un deciso alleggerimento dell'attività delle forze di polizia spostando sui Comuni la gestione dei permessi di soggiorno.
Tra le novità del progetto di legge la reintroduzione del meccanismo della sponsorship e, per quanto riguarda i permessi di soggiorno, la concessione di permessi di soggiorno per radicamento sociale volti all'accoglienza di persone che vivono ormai da tempo nel nostro territorio e che si sono inserite nella nostra società.
Un concetto importante citato da Graziano Delrio e su cui sarebbe importante lavorare politicamente è quello che l'interesse nazionale (tanto caro al governo Meloni!) non si persegue oggi impedendo l'ingresso regolare di migranti in Italia ma consentendolo in maniera ordinata e collegata alle necessità del mercato del lavoro italiano.
Graziano Schiavone, presidente Consorzio Italiano di solidarietà Minuto 28 del video YouTube.
Graziano Schiavone ha esortato a seguire con la massima attenzione la vicenda dei centri di rimpatrio in Albania.
Si è detto favorevole alla proposta di legge del Partito Democratico illustrata da Graziano Delrio.
Infine, ha suggerito di portare avanti in parallelo l'istituzione di un canale regolare di ingresso in Italia per permessi umanitari.
Ahmed Abdullahi Abdullahi, consigliere comunale PD al Comune di Torino. Minuto 42 del video YouTube. Ahmed si è concentrato invece sulle difficoltà burocratiche che oggi gli stranieri incontrano in Italia, a cominciare da un certificato denominato “idoneità alloggiativa” che viene richiesto agli stranieri per consentire loro di ricongiungersi con i propri familiari e che viene chiesto appunto solo ai cittadini stranieri. Ahmed ha poi citato una proposta del gruppo consiliare di Torino che siano gli uffici comunali ad occuparsi del rinnovo dei permessi di soggiorno.
Infine Ahmed ha suggerito una cooperazione più stretta tra Anagrafe comunale e Questura per lo scambio dei dati che servono alla concessione della cittadinanza italiana: per ottenere la cittadinanza uno straniero deve dimostrare 10 anni di permanenza ininterrotta sul territorio italiano; attualmente è il cittadino straniero che si deve preoccupare di tenere aggiornati l'Anagrafe e la Questura, mentre sarebbe sufficiente che questi due enti si scambiassero tra loro i dati richiesti.
Mario Morcone, Assessore Sicurezza, Legalità, Immigrazione della Regione Campania ed ex capo Dipartimento Libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno. Minuto 63 del video YouTube.
Morcone si è detto d'accordo sulle finalità della proposta di revisione della legge Bossi-Fini ma, alla luce della sua ventennale esperienza, si è detto molto perplesso sulla possibilità che sia il Ministero del Lavoro a fornire le informazioni utili per un corretto dimensionamento degli ingressi regolari in Italia basato sulle esigenze del mercato del lavoro italiano.
Morcone ha anche messo in guardia dal sottovalutare il concetto di “frontiera”, legato all'attenzione che gli Stati nazionali europei mettono nella gestione delle proprie frontiere, invitando quindi a tenere presente che ogni proposta di legge che voglia regolare gli ingressi regolari in un paese deve tener conto delle ripercussioni nella relazione con gli altri Stati europei.
Anche Morcone ha invitato ad alzare la voce sulla vicenda dei centri di rimpatrio in Albania, denunciando come la Sinistra stia subendo in maniera troppo passiva le iniziative del Governo: la Sinistra deve alzare la sua voce più forte!
Infine Morcone ha ricordato una recente intervista del Comandante generale dei Carabinieri al Corriere della Sera in cui l'alto ufficiale dichiarava la necessità di una legge di riforma della cittadinanza italiana.
Cecilia Strada, europarlamentare del Partito Democratico. Minuto 77 del video YouTube.
Cecilia ha ricordato l'iniziativa con cui il gruppo PD al Parlamento Europeo ha chiesto di verificare se il “modello Albania” sia conforme alla legislazione europea sull'immigrazione.
Cecilia Strada ha garantito che l'eurogruppo PD cercherà di monitorare costantemente la situazione in Albania.
Infine Cecilia ha invitato la Sinistra a riappropriarsi della parola “sicurezza” declinandola non più nei confronti dell'immigrazione ma rispetto ai temi della salute, del lavoro e della casa.
Matteo Orfini minuto 86 del video YouTube.
Anche Matteo si è concentrato sulla vicenda dei centri di rimpatrio in Albania:
- su come la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea abbia cambiato radicalmente la situazione giuridica circa la possibilità di rimpatri rapidi nei cosiddetti “paesi sicuri”
- sui costi che questa operazione ha per i contribuenti italiani: il primo viaggio è costato circa 18 mila euro per ogni migrante!
La seconda parte di questo resoconto verrà pubblicato a breve sui canali informativi del PD Monza.
Politiche migratorie e cittadinanza, la svolta necessaria – Parte 2
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