La vicenda è nota ai più. Il Consigliere Comunale Franco Boscarino (oggi gruppo misto) è statocondannato a due anni di reclusione ed a un risarcimento di danni al Ministero delle Finanze, per concorso in corruzione con un immobiliarista di Lissone.
Il Consigliere professa la sua innocenza e questo (per ora) nessuno intende mettere in discussione fino alla sentenza definitiva che avvenire solo al termine dell’iter giudiziario.
La vicenda però non può fare riflettere più in generale il mondo della , rispetto alla relazione rappresentanti eletti ed elettori , riguardo alla questione morale.
Una prima questione morale riguarda Boscarino (ma non solo), va al di là della condanna stessa.
Siamo in presenza di un Consigliere eletto nell’opposizione (Città persone) poi trasmigrato nella maggioranza prima nell’Udc, poi cacciato dallo stesso e infine facente parte nel gruppo misto con una maggioranza che sta reggendo la variante del pgt proprio sul suo voto.
Ma che etica e morale esiste in persone, che eletti per l’opposizione e in una lista, senza fare una piega passano dall’altra parte in spregio agli elettori che l’hanno eletto?
Una seconda questione morale è il fatto che adesso Boscarino è un Consigliere condannato in prima istanza. Non è in discussione la presunzione di innocenza o la vicinanza alla persona in una situazione così drammatica.
Quello che viene messo in discussione è perché Boscarino non senta il dovere morale di dare le dimissioni da Consigliere? E allora sì fare la giusta battaglia giudiziaria che ritiene opportuno.
Sarebbe una scelta chiara e trasparente, che favorirebbe il lavoro delle istituzioni e del Consiglio comunale senza ombre e pregiudizi.
A quanto pare, anche in questo caso, gli interessi personali e politici hanno il sopravvento sugli interessi generali della città e istituzionali del consiglio comunale.
In conclusione abbiamo una situazione nella quale la maggioranza si regge (?) in maniera amorale. Un nuovo pgt val bene un “turarsi il naso”!
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